Aquarius, Msf: tutti vulnerabili i 141 migranti
Le 141 persone soccorse nell'ultima operazione della nave Aquarius "sono tutte vulnerabili, per il trattamento subito in Libia, dove alcuni sono stati detenuti per oltre tre anni, o per le esperienze fatte nei Paesi di origine prima della partenza". Lo ha dichiarato Hassiba Hadj Sahraoui, responsabile affari umanitari di Medici senza Frontiere- Paesi Bassi, durante la conferenza stampa organizzata oggi a Parigi dalle ong attive sull'imbarcazione che si occupa di ricerca e soccorso dei migranti nel Mediterraneo centrale.
In particolare, "38 ragazzi tra i 12 e i 15 anni sono particolarmente vulnerabili" ha aggiunto Sahraoui, esprimendo preoccupazione per la loro situazione sanitaria: "molti sono malnutriti e disidratati".
Delle 141 persone attualmente a bordo di Aquarius, 67 sono minori non accompagnati, un terzo sono donne, 50 sono cittadini eritrei e 55 sono somali.
Al momento della conferenza, terminata intorno alle 16, la nave era in una posizione equidistante tra l'Italia e Malta, a 50 miglia marittime (circa 4 ore di navigazione) da quest'ultima. Malta ha da poco annunciato l'apertura dei suoi porti dopo aver raggiunto un'intesa con altri 5 Paesi dell'Unione Europea.
"Le persone soccorse ci hanno detto di essere stati in contatto con altre barche che avevano rifiutato di prestare loro soccorso" ha fatto sapere inoltre Sahraoui: "Sarebbe una violazione del diritto internazionale, che esige di portare soccorso a tutte le persone in difficolta', ma e' anche l'effetto diretto delle politiche dell'Unione Europea e degli Stati della regione che subiamo da qualche mese".
(DIRE)