12 novembre 2024 ore: 16:23
Immigrazione

Arci e Sailingfor Blue Lab, 43 vite salvate al largo di Lampedusa

A poche ore dall’inizio del progetto, la prima missione della barca Nihayet Garganey VI si è conclusa con un importante salvataggio. Nella serata di lunedì, in condizioni meteo difficili, l’imbarcazione ha intercettato un barchino in legno sovraffollato con il motore fuori uso

ROMA – “La prima missione della barca Nihayet Garganey VI, un progetto congiunto tra Arci e Sailingfor Blue Lab, si è conclusa con un importante salvataggio di vite umane. Nella serata di lunedì, in condizioni meteo marine estremamente difficili, la nostra imbarcazione ha intercettato un barchino in legno di circa 7 metri, sovraffollato con 43 persone a bordo, tra cui 3 donne e un bambino. Il motore dell’imbarcazione era fuori uso, e l’instabilità della struttura, combinata con il peggioramento delle condizioni meteorologiche, rendeva la situazione estremamente critica”. È quanto si legge in un nota.

“Grazie anche al costante monitoraggio del Mediterraneo da parte della società civile – prosegue la nota – la nostra barca ha potuto essere nella zona in cui è stato effettuato il salvataggio tra le ore 20 e le 21. In collaborazione con le autorità italiane e in coordinamento con la Capitaneria di Porto di Lampedusa, abbiamo immediatamente stabilizzato le persone a bordo fornendo giubbotti salvagente. Successivamente, vista l’inaffidabilità del barchino e il rapido deterioramento del tempo, le persone sono state trasferite in sicurezza sulla nostra imbarcazione. Durante questa operazione, fondamentale è stata la collaborazione con ResQship e l’equipaggio della sua imbarcazione Nadir, che ha supportato le operazioni di stabilizzazione dei naufraghi a bordo. Il salvataggio, concluso nella notte tra lunedì e martedì, si è svolto nel pieno rispetto delle normative internazionali in materia di soccorso marittimo. Il coordinamento con le autorità italiane è stato essenziale: la Capitaneria di Porto di Lampedusa e l’MRCC di Roma ci hanno fornito indicazioni precise per l’approdo sicuro a Lampedusa. L’arrivo al porto è avvenuto alle 03.30 di martedì mattina, garantendo a queste persone un luogo sicuro dove non rischiare più la vita”.

“La missione di Nihayet Garganey VI nasce con l'obiettivo prioritario di monitorare il Mediterraneo, segnalare situazioni di potenziale pericolo e fornire assistenza in coordinamento con le autorità competenti. In questo contesto, l’equipaggio si è trovato costretto a intervenire per salvare vite umane, vista l’estrema urgenza della situazione e le condizioni instabili dell’imbarcazione avvistata. Siamo felici di aver salvato 43 vite, ma non possiamo non riflettere sulle risorse mal gestite in altre operazioni, come i recenti eventi in Albania, dove un dispiegamento di forze sproporzionato ha sottratto mezzi e risorse che avrebbero potuto essere impiegati per salvare vite umane. Questo governo sembra prioritariamente concentrato sul criminalizzare chi fugge da guerre, persecuzioni e disastri climatici, invece di agire per proteggere e accogliere. Questa missione, a poche ore dal suo lancio, conferma l’importanza del nostro progetto di monitoraggio e intervento nel Mediterraneo, un braccio di mare sempre più segnato da tragedie evitabili. È essenziale che la società civile sostenga iniziative come questa, capaci di fare la differenza tra la vita e la morte per migliaia di persone. Invitiamo tutti a sostenere questo progetto anche attraverso la nostra campagna di raccolta fondi (https://sostieni.link/36877) e a unirsi al nostro appello per politiche di salvataggio e accoglienza umane e rispettose del diritto internazionale”.

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