Arriva il primo simulatore di intervista ai bambini presunti abusati
Obiettivo del progetto, l'alta formazione nel campo della psicologia forense e nei campi della psicologia della comunicazione. “Lo strumento è stato sviluppato per l'interazione con i minori – spiegano gli sviluppatori -, dove la sperimentazione delle competenze di colloquio e di intervista pongono difficoltà etiche nei confronti dell'interlocutore e dove la semplice simulazione da parte di un adulto non garantirebbe l'acquisizione delle competenze obiettivo”. Secondo gli sviluppatori, infatti, il simulatore “permette di sperimentare in vivo stili di pensiero, procedure e processi del decision making per testare una vera e propria conoscenza in azione, con la libertà di fare errori, con la possibilità di personalizzare i training e fornendo un feedback attraverso sedute di debriefing per l’analisi delle sedute”. Diversi gli avatar a disposizione, di entrambi i sessi e di differenti età, ma ognuno con una storia di maltrattamento, di devianza, di abuso che il professionista deve ricostruire per aiutare il minore. “L’allievo del corso può sperimentare una varietà e molteplicità di casi che arricchiscono la sua esperienza formativa e lo professionalizzano nell’approccio al minore, attraverso una metodologia scientifica”. Il simulatore, inoltre, sarà aggiornato costantemente sulla base dei feedback dei professionisti che lo utilizzano e delle sperimentazioni all'interno della Ssf Rebaudengo. “L'intervista al minore presunto abusato, se non condotta bene – spiega Ezio Risatti, preside della facoltà di Psicologia del Rebaudengo -, può non solo alterare i fatti in modo anche sostanziale, ma può perfino risultare più disturbante delle molestie stesse, come riportano gli studi in merito. Preparare le persone a questo delicato compito è quindi fondamentale nella difesa del bene del minore”. (ga)