15 aprile 2013 ore: 14:42
Famiglia

Arriva il primo simulatore di intervista ai bambini presunti abusati

E' rivolto a psicologi e professionisti e si avvale di avatar per permettere loro di formarsi, con la libertà di fare errori. La presentazione in anteprima mondiale a Torino il 20 aprile. Realizzato dalla scuola superiore Rebaudengo
Pedofilia. Bambino di spalle preso per mano
ROMA – Un avatar aiuterà gli psicologi e i professionisti che si occupano di abusi e maltrattamenti su minori a formarsi nelle interviste con bambini presunti abusati. Si chiama Empowering interviewer training (Eit) ed è il primo simulatore al mondo di intervista investigativa al minore presunto abusato. Eit verrà presentato a luglio durante una conferenza internazionale dedicata all’intervista investigativa che si terrà a Maastricht e in anteprima a Torino presso il polo Universitario Salesiano il prossimo 20 Aprile 2013 in piazza Conti di Rebaudengo, 22. A realizzare lo strumento Pekka Santtila dell’università finlandese di Turku, Åbo Akademi, e Angelo Zappalà, direttore scientifico del Crimelab, un contenitore scientifico voluto dalla Scuola superiore di formazione Rebaudengo, affiliata all’Università Pontificia Salesiana di Roma, per avviare percorsi di alta formazione nel campo della criminologia e della psicologia forense.
 
Obiettivo del progetto, l'alta formazione nel campo della psicologia forense e nei campi della psicologia della comunicazione. “Lo strumento è stato sviluppato per l'interazione con i minori – spiegano gli sviluppatori -, dove la sperimentazione delle competenze di colloquio e di intervista pongono difficoltà etiche nei confronti dell'interlocutore e dove la semplice simulazione da parte di un adulto non garantirebbe l'acquisizione delle competenze obiettivo”. Secondo gli sviluppatori, infatti, il simulatore “permette di sperimentare in vivo stili di pensiero, procedure e processi del decision making per testare una vera e propria conoscenza in azione, con la libertà di fare errori, con la possibilità di personalizzare i training e fornendo un feedback attraverso sedute di debriefing per l’analisi delle sedute”. Diversi gli avatar a disposizione, di entrambi i sessi e di differenti età, ma ognuno con una storia di maltrattamento, di devianza, di abuso che il professionista deve ricostruire per aiutare il minore. “L’allievo del corso può sperimentare una varietà e molteplicità di casi che arricchiscono la sua esperienza formativa e lo professionalizzano nell’approccio al minore, attraverso una metodologia scientifica”. Il simulatore, inoltre, sarà aggiornato costantemente sulla base dei feedback dei professionisti che lo utilizzano e delle sperimentazioni all'interno della Ssf Rebaudengo. “L'intervista al minore presunto abusato, se non condotta bene – spiega Ezio Risatti, preside della facoltà di Psicologia del Rebaudengo -, può non solo alterare i fatti in modo anche sostanziale, ma può perfino risultare più disturbante delle molestie stesse, come riportano gli studi in merito. Preparare le persone a questo delicato compito è quindi fondamentale nella difesa del bene del minore”. (ga)
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