4 maggio 2016 ore: 13:26
Disabilità

Arriva il "sostegno al sostegno" nelle paritarie: 12 milioni per gli alunni disabili

L'emendamento è stato presentato ieri in commissione Istruzione al Senato: 1.000 euro l'anno per ogni alunno disabile iscritto, a partire dal 2017. E' la risposta alla richiesta delle scuole paritarie: “Oltre 12mila i nostri alunni disabili: + 63% in 10 anni. Ma nessun aiuto dallo Stato”
Sostegno scolastico: insegnante e ragazzina alla lavagna

ROMA – Le scuole paritarie, tramite le loro diverse associazioni, hanno lanciato da tempo l'appello: ora pare che il governo lo stia raccogliendo, con un emendamento che potrebbe riconoscere a queste scuole un contributo statale di 1.000 euro l'anno per ogni alunno disabile iscritto, per un totale di 12,2 milioni di euro, a partire dal 2017. Potrebbe essere dunque questa la risposta alla richiesta di “sostegno al sostegno”, avanzata da tempo da queste scuole: a fronte di un numero elevato e crescente di alunni con disabilità nelle paritarie, nessun aiuto arriva dallo Stato perché queste scuole possano rispondere in modo adeguato ai bisogni di questi ragazzi e delle loro famiglie.

Parliamo di oltre 12 mila alunni con disabilità: l’incremento percentuale di disabili nelle paritarie, nel decennio 2004/05-2014/15, è stato del 63,1%, malgrado un calo del 2,6% del numero totale di iscritti in queste ultime e di un aumento di disabili nelle statali nettamente inferiore. “E’ evidente – commentavano in un recente comunicato congiunto le associazioni Agesc (associazione genitori scuole cattoliche), CdO Opere Educative, Fidae (federazione istituti di attività educative) e Fism (federazione italiana scuole materne) - che le famiglie apprezzano sempre di più la cura e l’attenzione che nelle scuole paritarie sono rivolte agli alunni con disabilità”. Di qui, però, la denuncia: “purtroppo occorre rilevare che, mentre nella scuola statale molto è stato fatto in questi anni su questo tema (pur permanendo ancora situazioni di carenza a vari livelli), nulla è stato previsto per le famiglie che decidono di iscrivere i propri figli con disabilità nelle paritarie”.

Un tema, questo rilanciato dalle associazioni, già rilevato e riferito tempo da a Redattore sociale dai rappresentanti delle stesse organizzazioni: “Le scuole paritarie, che possono contare solo sul ricavato delle rette, non possono riescono a farsi carico di tutte queste situazioni – ci spiegava don Francesco Macrì, presidente nazionale della Fidae – Così, nella maggior parte dei casi, se ne fanno carico le famiglie, che coprono direttamente i costi del sostegno per il figlio disabile”.

Una difficoltà riconosciuta anche dal ministero dell'Istruzione: “La legge 440/97 prevede un contributo generale a favore delle paritarie, che copre solo una piccola parte dei costi di gestione - spiegava tempo fa Carmela Palumbo, direttore generale Ordinamenti scolastici - nell’ambito di questo fondo, fino a qualche anno fa, potevamo destinare una quota anche alla voce specifica ‘handicap’, in relazione al numero di studenti disabili presenti nelle scuole, per sostenere in parte i costi supplementari che la presenza di questi studenti necessariamente comporta. Da qualche anno, però, possiamo destinare alle scuole paritarie solo il contributo generale, mentre ogni altro genere di finanziamento è riservato esclusivamente alle statali”. E prometteva, il ministero: “Stiamo studiando come superare tecnicamente questo ostacolo”. Ora, l'emendamento presentato ieri dal governo al Senato, sembra andare in questa direzione. “Inizia un percorso di riconoscimento di un diritto, quello del sostegno a ragazzi e bambini con disabilita', che frequentano una scuola non statale, per i quali lo Stato non riconosceva niente”, ha dichiarato il sottosegretario Gabriele Toccafondi.

Soddisfatte le associazioni, che in una nota congiunta riconoscono nell'emendamento del governo “un piccolo segnale di attenzione nei confronti degli oltre 12mila alunni con disabilità presenti nelle scuole paritarie, delle loro famiglie e degli istituti che li accolgono”. La soddisfazione è però solo parziale, visto che “la cifra resa disponibile non rappresenta una riposta adeguata al bisogno e non permette neanche lontanamente alle scuole paritarie di affrontare il costo di un insegnante di sostegno”. Resta però positivo “il fatto che si sia iniziato ad affrontare questo problema così delicato e urgente”, con l'auspicio che “ si collochi nel contesto di una strategia complessiva che, anno per anno, porti ad incrementare le risorse disponibili a favore di una reale libertà di scelta educativa, sino alla copertura totale del costo per il docente di sostegno”.

“Finalmente si fa qualcosa per i ragazzi disabili e per il pluralismo educativo - commenta il vicepresidente del Forum Famiglie, Maria Grazia Colombo - Sarà così sanata una gravissima disparità del sistema scolastico che per giunta va a pesare su famiglie già colpite dalla disabilità dei figli. Risolvere, sia pure solo in parte, questo vulnus alla giustizia, all’equità ed all’attenzione ai più deboli, sarà fare qualcosa di importante per gli ultimi. Per questo - conclude Colombo - ci affianchiamo alle associazioni del settore nel coltivare la speranza che, prima la Commissione e poi l’aula, approvino il provvedimento”. (cl)

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