Arriva in Cassazione il primo ricorso contro il decreto Minniti Orlando
Marco Minniti. Foto: www.interno.gov.it
ROMA - Il primo ricorso contro il decreto Minniti Orlando arriva in Cassazione. Domani alle 10 si terrà infatti l’udienza pubblica sul ricorso di un ragazzo del Mali nei confronti del contestato decreto ( 13/2017) che riforma in parte le procedure per la richiesta d’asilo nel nostro paese. In particolare, a partire dal caso del richiedente asilo a cui è stata negata protezione internazionale (concedendo solo in un secondo momento la protezione umanitaria) sono stati sollevate 5 questioni di legittimità costituzionale che riguardano appunto le norme introdotte dal decreto n.13 del 2017. A portare la legge davante alla Corte di Cassazione sono stati gli avvocati di Asgi Margherita D’Andrea e Antonello Ciervo, che hanno esposto il caso questa mattina in una conferenza stampa organizzata insieme ad Arci e Giuristi democratici.
Le 5 questioni di legittimità costituzionale. La prima sollevata riguardano i criteri di urgenza e necessità che hanno portato all’emanazione del decreto legge. “Non si può riformare una materia così complessa, come quella dell’asilo, adducendo ragioni di urgenza - spiega D’Andrea -. Il decreto è entrato in vigore dopo 180 giorni”. Il secondo punto riguarda il rito camerale senza udienza, nel quale il giudice può limitarsi a prendere visione della videoregistrazione del colloquio del richiedente asilo davanti la commissione. Nel caso specifico, il rito secondo gli avvocati è stato violato perché il ragazzo non ha avuto udienza nonostante non ci fosse la videoregistrazione. Inoltre, si solleva la questione, più volte ribadita dell’assenza del terzo grado di giudizio, cioè l’appello e infine la limitazione del tempo per presentare il ricorso. “Occorre riappropriarci della capacità di critica normativa come giuristi e come cittadini. E’ opinione comune che la presenza di migranti irregolari sul territorio determini insicurezza sociale e che ciò si debba contrastare con politiche restrittive. In realtà oggi è l’ordinamento giuridico a determinare l’irregolarità delle persone - sottolinea D’Andrea -. Di sicuro il decreto Minniti Orlando, che comprime i diritti dei richiedenti asilo genera insicurezza sociale”.
Le critiche delle associazioni. “C’è un palese discriminazione nei confronti dei richiedenti asilo che possono ricorrere in tribunale così come previsto dalle norme europee - sottolinea Filippo Miraglia, vicepresidente di Arci -. Quando affermato dal decreto Minniti Orlando è in piena continuità con quanto accade oggi, per questo i ricorsi sono uno strumento indispensabile per contrastare ciò che il Governo sta facendo. Il ministro Salvini parla di business dell’immigrazione ma l’unico che sta facendo un business sulla pelle delle persone è lui. Sta costruendo la sua fortuna su questo”. Sulla stessa scia anche Valentina Calderone di A buon diritto: “siamo di fronte a una situazione di populismo penale, si tratta di continui sassi lanciati contro il diritto senza che ci sia nessun argine di contrasto - afferma -. Si punta sulla retorica della sicurezza e del risparmio, ma chi conteggia il costo sociale di tutto ciò che sta accadendo?”. Per Cesare Antetomaso, di Giuristi democratici tra i problemi creati dal decreto Minniti Orlando c’è anche quello di intasare i tribunali civili “che erano già oberati, e che in materia di immigrazione stanno scoppiando”. (ec)