Arrivano i tutori dei minori stranieri soli: l'impegno di Ases e Donne in Campo
Foto: Save the Children
ROMA - Arrivano i tutori dei minori migranti e anche Ases e Donne in Campo, le due associazioni di Cia-Agricoltori Italiani, si mobilitano per raccogliere la massima disponibilita' dei cittadini. Lazio, Campania, Liguria, Lombardia, Umbria, Piemonte, Valle d'Aosta, Toscana, Sardegna, Abruzzo, Molise, e Provincia autonoma di Bolzano, hanno gia' avviato la macchina operativa per diventare tutore volontario di un minore straniero non accompagnato, in applicazione della legge 47/2017. In queste Regioni, infatti, i Garanti per l'Infanzia (o in alternativa l'Autorita' Garante nazionale) hanno stretto accordi con i Tribunali dei minori e hanno gia' pubblicato l'avviso per diventare tutori volontari previa frequentazione di un corso apposito. La legge quadro prevede che gli albi dei tutori volontari debbano venire istituiti in tutte le Regioni entro il 6 agosto.
"Quella che istituisce il tutore volontario e' una legge importantissima perche' ridefinisce la tutela legale dando vita a una figura che, occupandosi dei minori stranieri che vivono nel nostro Paese senza adulti di riferimento, e' capace di farsi interprete dei loro bisogni e garante dei loro diritti- afferma Cinzia Pagni, vicepresidente vicario di Cia e presidente di Ases-Agricoltori Solidarieta' e Sviluppo, l'Ong della Confederazione che si occupa di cooperazione allo sviluppo nelle sue molteplici forme, con azioni di inclusione sociale dei migranti- I tutori volontari sono privati cittadini che, adeguatamente selezionati e formati, spinti unicamente dalla volonta' di vivere una nuova forma di genitorialita' sociale e di cittadinanza attiva si mettono a disposizione con spirito solidaristico e con la curiosità di confrontarsi e accettare culture distanti". "Per fronteggiare l'alto numero di minori stranieri non accompagnati presenti in Italia, oltre 17.000 secondo gli ultimi dati raccolti- aggiunge Mara Longhin, presidente nazionale di Donne in Campo- crediamo che la Rete delle imprenditrici agricole associate possa fornire un prezioso supporto per discutere, divulgare e promuovere le opportunita' che questa legge offre a chi intenda impegnarsi attivamente nella cura di questi ragazzi con solidarieta' e partecipazione".