9 febbraio 2014 ore: 12:03
Disabilità

Ascolto di qualità, un diritto per tutti: il manifesto di Radio Magica

Elena Rocco, ideatrice della prima web radio per bambini che traduce le fiabe anche in Lis e mamma di un bimbo con una malattia rara: “L’empatia, la cooperazione e il rispetto dipendono dall’aver imparato ad ascoltare in modo attivo”
Radio magica 2

ROMA – Raccogliere punti di vista diversi di chi ha esperienze importanti sull’ascolto. Per andare a sviluppare, punto per punto, il manifesto sul “Diritto d’ascolto di qualità dei bambini e dei ragazzi”. L’idea è della Fondazione onlus Radio Magica che un paio di mesi fa ha stilato il documento-manifesto, una sorta di taccuino di appunti, come spiegano dalla onlus, che intende elaborare, con il coinvolgimento di scuole, famiglie, centri di assistenza ai piccoli, cosa è l'ascolto attivo, promuoverlo e garantire "presìdi" dove i bambini possano farne esperienza. Da questo percorso, che si svilupperà lungo tutto l’arco dell’anno per arrivare puntuale al 20 novembre,Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nascerà un libro al quale sono stati chiamati a portare il loro contributo persone autorevoli del mondo scientifico e sociale, artistico e della comunicazione, tra i quali Renzo Piano e Luigi Ciotti, Stefano Bollani e Marino Sinibaldi. Sarà una pubblicazione, che sarà “agile e fresca, sotto le 100 pagine”, nasce nella convinzione che “per creare qualcosa di davvero utile è necessario mettere insieme punti di vista diversi”.

Ma perché pretendere come diritto un ascolto di qualità, a cominciare dai bambini?
Oggi gli esperti dell’età evolutiva dimostrano, con metodologie che permettono di visualizzare il funzionamento della corteccia cerebrale, l’impatto positivo di esperienze culturali di qualità. Nei primi anni di vita, l’ascolto delle letture fatte da un adulto e l’ascolto musicale, meglio ancora se immersi in un ambiente plurilinguistico, attivano aree cerebrali che renderanno il bambino più ricco: il repertorio lessicale, l’attenzione, lo sviluppo dell’identità personale, la creatività, lo spirito critico, l’identificazione delle emozioni e l’empatia, la cooperazione e il rispetto dipendono dall’ascolto, dall’aver imparato ad ascoltare in modo attivo.

A parlare è Elena Rocco, l’ideatrice di “Radio Magica”,la prima web radio italiana per bambini e ragazzi concepita per diventare mezzo di intrattenimento, formazione e inclusione sociale ed educativa anche per bambini con bisogni speciali, e attualmente segretario generale della Fondazione omonima. Ricercatrice presso la Ca’ Foscari di Venezia, Elena Rocco insegna Management e strategia e si è occupata a lungo di marketing internazionale. Di recente ha ricevuto l’incarico di delegato del rettore per le iniziative a supporto dell'assistenza, integrazione e benessere delle persone con disabilità. Perché una docente di marketing progetti una radio per bambini e si faccia promotrice di un manifesto sul diritto all’ascolto di qualità lo si capisce già dalla sua attenzione per la relazione collegata alle performance aziendali, tema sul quale ha pubblicato nel 2001 “L’organizzazione della fiducia” con l’editore Carocci. Lo si capisce ancor di più dalla sua storia personale. “Tre mesi dopo l’incarico alla Ca’ Foscari, 12 anni fa, è nato mio figlio Enrico – racconta Rocco -, con una malattia generica rarissima, talmente rara che ad oggi non ha nemmeno un nome. Mi sono resa conto che ascoltando sviluppava intelligenze multiple, interpersonali, linguistiche. Avendo ascoltato molto, oggi ha una qualità della vita superiore alle previsioni”.

Da qui è nata Radio Magica.
Sì, è nata da un bisogno. L’inclusione è uno scambio, come un dialogo. Mi sono detta: questo materiale e questa esperienza perché non metterli a disposizione come bene collettivo? Così, grazie al mio ateneo, ho intrapreso un percorso di spin off, che da manuale avrebbe dovuto sfociare nel vendere qualcosa ma che invece si è trasformato in una onlus. Una Fondazione, nata nel 2012, che ha tra i fondatori
Giorgio Tamburlini delCsb di Trieste, pediatra ed ex direttore scientifico dell’ospedale Burlo Garofolo di Trieste oltre a imprenditori come Piero Coin e Luca Marzotto, mentre Filippo Ghiraldo cura la parte tecnologica. E poi ci sono soci fondatori di diversi territori, ad esempio la Fondazione Paideia di Torino, che permettono un confronto importante.

Perché la scelta di una web radio?
La radio crea ponti anziché campanili. Tutto poggia sull’ascolto di qualità, per tutti. Invece constatiamo che nelle scuole, oggi, solo chi ha diagnosi di Dsa (Disturbi specifici dell’apprendimento) può accedere agli audiolibri. Radio Magica vuole dare questa possibilità a tutti. Cerchiamo di far crescere il marchio facendola diventare un servizio utile, una piattaforma in cui tutti i bambini possano ritrovarsi. La carta a volte costituisce una barriera, con l’audio si allarga l’accessibilità, ancora di più se si usa anche la Lis.

Come sono organizzati i contenuti di Radio Magica?
Secondo fasce di complessità. C’è una
gestione quotidiana del palinsesto  da parte della redazione, composta da 4-6 persone più 3 che a breve si aggiungeranno. Oltre alla sottoscritta volontaria, la piccola onlus permette al momento piccoli incarichi, viviamo di progettazione intelligente per i territori, coordiniamo progetti per le scuole, ad esempio facendo lavorare bambini e scrittori dentro musei o parchi per far scaturire da questi laboratori nuove storie. Affidiamo quindi le bozze a uno scrittore professionista e si procede. Così sono state prodotte, ad esempio, fiabe nel museo di Venezia. Inoltre, 25 editori collaborano con noi, a loro chiediamo la liberatoria per mettere in audio e video le storie sulle quali hanno i diritti.

La radio per i bambini è una strada che sta percorrendo anche la Rai, penso a esperienze come le Fiabe al telefono di Rodari lette su Radio 3 o a Piccola Radio.
Sì, la differenza è che noi vogliamo anche scrivere testi nuovi, inediti, che vanno a intrecciare argomenti di attualità. Una radio che fa questo attualmente non c’è. Anche Piccola Radio, web radio Rai, mette in onda materiali preesistenti presi dagli archivi Rai. (Elisabetta Proietti)

 

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