Asilo, accoglienza triplicata: 10 mila i beneficiari nei primi 6 mesi del 2014
ROMA - Aumentano i posti e i destinatari dei progetti di accoglienza in Italia per i richiedenti asilo e i rifugiati, nei primi sei mesi del 2014. Lo sottolinea il Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2014 di Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati del ministero dell'Interno), Anci (Associazione nazionale dei comuni italiani), Unhcr (Alto commissariato Onu per i rifugiati), Caritas e Fondazione Migrantes, presentato oggi a Roma.
Secondo il dossier, infatti, se i progetti di accoglienza nell’ambito della rete Sprar (gestita dai comuni con il terzo settore), nel 2013 sono stati 151, con 128 enti locali coinvolti e 3 mila posti finanziati (a cui si sono aggiunti altri 6.402 posti straordinari), per il triennio 2014-2016 questi numeri sono pressoché triplicati: risultano finanziati 456 progetti, di cui 367 destinati all’accoglienza di beneficiari appartenenti alle categorie ordinarie, 32 destinati a beneficiari con disagio mentale o disabilità e 57 destinati a minori stranieri non accompagnati.
I progetti attivati per il biennio 2014-2016 hanno reso disponibili 13.020 posti di accoglienza a cui se ne aggiungono 6.490 attivati. Mentre gli enti locali titolari di progetto sono stati 415, di cui 375 comuni (compresi ambiti territoriali e sociali, consorzi intercomunali, Società della salute e comunità montane), 30 province e 10 unioni di comuni. Il rapporto ricorda inoltre che nel 2013, a fronte di 10.381 posti finanziati, sono stati accolti 12.631 beneficiari, 4.808 persone in più rispetto al 2012. Mentre solo nel primo semestre del 2014 sono stati accolti più o meno lo stesso numero dell'intero anno precedente: 10.852 beneficiari, di cui 10.325 ordinari, 132 beneficiari con disagio mentale o disabilità e 395 minori stranieri non accompagnati. Con riferimento alla distribuzione regionale, sempre nel primo semestre del 2014, la presenza maggiore si registra in Sicilia (21,4 per cento del totale nazionale) e nel Lazio (20,8 per cento) mentre il peso della presenza nelle restanti regioni è inferiore all’8 per cento. Va sottolineato che in Valle d’Aosta non sono presenti centri di accoglienza della rete Sprar.
Tra gli accolti, il 63 per cento è richiedente protezione internazionale, mentre i restanti sono titolari di una forma di protezione (per il 13 per cento umanitaria, per il 12 per cento sussidiaria; il restante 12 per cento ha ottenuto lo status di rifugiato). "L’alto numero di richiedenti riflette la riorganizzazione della rete dello Sprar - si legge nel rapporto-, dal momento che i recenti ampliamenti hanno permesso di accogliere ulteriori richiedenti protezione internazionale in prima istanza. Tale categoria costituisce la quasi totalità dei minori stranieri non accompagnati (89 per cento) e il 61 per cento dei beneficiari ordinari".
Tra le prime nazionalità dei beneficiari accolti nel 2014 troviamo al primo posto la Nigeria (14,4 per cento), seguita da Pakistan (12 per cento), Somalia (10,6 per cento), Afghanistan (9,1 per cento) e Gambia (9 per cento). Mentre i paesi che si attestano tutti al di sotto dell’8 per cento, sono l’Eritrea (7,7 per cento), il Mali (6,9 per cento), il Senegal (4,1 per cento), l’Egitto (3,1 per cento) e il Ghana (2,7 per cento). L’incidenza dei minori stranieri nelle prime dieci nazionalità dei beneficiari complessivi è molto elevata tra gli egiziani (42 per cento), seguiti a grande distanza dai nigeriani (12,8 per cento), i senegalesi (12,5 per cento) e i gambiani (11,4 per cento).
Con riferimento al genere invece, emerge dallo studio, ancora una netta prevalenza maschile, soprattutto in alcune nazionalità in cui tale componente raggiunge la quasi totalità delle presenze: è il caso del Gambia (99,8 per cento), del Mali (99,6 per cento), del Pakistan (97,7 per cento), del Senegal (96,1 per cento), del Ghana (95,5 per cento) e dell’Afghanistan (95,3 per cento). Le nazionalità che presentano invece l’incidenza femminile maggiore tra i primi dieci Paesi di provenienza sono l’Egitto (35,6 per cento), l’Eritrea (26,4 per cento), la Somalia (26,3 per cento) e la Nigeria (23,9 per cento).
Infine rispetto all’età dei beneficiari emerge che si tratta di persone molto giovani. La fascia maggiormente rappresentata va dai 18 ai 25 anni, con una percentuale del 45 per cento; mentre le persone fra i 26 e i 30 anni si attestano sul 22 per cento. La somma di queste due fasce di età, dai 18 ai 30 anni, rappresenta il 67 per cento del totale degli accolti. A seguire vi è poi la fascia di età compresa fra i 31 e i 35 anni (11 per cento) e quella compresa fra i 36 e i 40 anni (5 per cento). L’insieme delle persone con un’età compresa fra i 18 e i 40 anni rappresenta il 90 per cento del totale degli accolti. I dati relativi al primo semestre del 2014 confermano la crescita del numero di accolti che rientrano nella fascia d’età che va dai 18 ai 25 anni.
Con riferimento invece ai servizi erogati nell’ambito dei progetti territoriali della rete Sprar i beneficiari complessivi sono stati 48.231 con servizi che riguardano soprattutto l’assistenza sanitaria (21,2 per cento), la mediazione linguistico-culturale (16,5 per cento), l’assistenza sociale (15,5 per cento), le attività multiculturali (12,1 per cento), l’inserimento lavorativo (11 per cento) e l’orientamento legale (8,7 per cento).