9 gennaio 2019 ore: 10:45
Disabilità

Aumento delle pensioni di invalidità, anche Fish denuncia: “Non fatto”

La federazione riferisce “la delusione e lo sconcerto fra le persone con disabilità e le famiglie a fronte delle aspettative verosimilmente deluse dall’imminente decreto su reddito e pensione di cittadinanza”
Invalidità, disabilità: uomo su sostegno - SITO NUOVO

ROMA - “La delusione e lo sconcerto fra le persone con disabilità e le famiglie sono sentimenti più che giustificati, alimentati da reiterate dichiarazioni, in particolare dal Capo politico della forza di maggioranza relativa nonché ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, che davano per fatto l’aumento delle pensioni alle persone con disabilità da 280 euro a 780”. Così Fish dichiara la propria posizione critica, “a fronte delle aspettative verosimilmente deluse dall’imminente decreto su reddito e pensione di cittadinanza. In realtà – continua Fish, dopo aver preso atto della bozza di decreto in circolazione in questi giorni - oltre a non trovare traccia alcuna di questo aumento nella legge di bilancio appena approvata, l’affermazione non ha nessun riscontro nelle bozze del decreto che sta per approdare in Consiglio dei Ministri”. 

box Niente da fare sul fronte della pensione di cittadinanza che, ricorda Fish, “spetterà solo agli ultrasessantacinquenni che vivano da soli o con un coetaneo e a condizione che rientrino in limiti reddituali e patrimoniali assai stringenti”. E niente da fare anche sul fronte del reddito di cittadinanza, che di fatto non prevede “alcun aumento dei trattamenti assistenziali per le persone con disabilità: i loro nuclei familiari saranno trattati alla stessa stregua degli altri senza considerare, quindi, che la disabilità sia un fattore di impoverimento, di maggiore spesa, di ulteriore esclusione”. 

Fish poi evidenzia “un altro sconcertante risvolto: nel computo del reddito da considerare quale limite di accesso al reddito di cittadinanza e per il calcolo del suo ammontare, vengono conteggiate anche le pensioni di invalidità, cecità, sordità, oltre alle pensioni sociali, mentre nessun coefficiente aggiuntivo viene previsto nel caso nel nucleo vi sia una persona non autosufficiente o con grave disabilità”. 

Per finire, “dai previsti Patti di inclusione e per il lavoro sono escluse le persone con disabilità e chi li assiste. Forse si preferisce comunque farle permanere in un ambito assistenziale anziché sfruttare questa occasione per favorire ciò che Fish richiede da sempre: la reale inclusione e le pari opportunità”. Inevitabili quindi la delusione e lo sdegno della federazione, che “oltre ad esprimere disappunto per le dannose modalità propagandistiche di comunicazione che impattano su persone spesso in stato di disagio o disperazione”, promette che “tenterà in tutti i modi di modificare il corso e i contenuti di questo provvedimento, pur essendo cosciente che i margini per ottenere il giusto miglioramento sono assai risicati”.

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