2 aprile 2015 ore: 14:26
Disabilità

Autismo, 50 cavalieri speciali tingono di blu Villa Borghese

Cinquanta cavalieri autistici cavalcano il blu in Villa Borghese. Festeggiano così la giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo i bambini e gli adolescenti speciali delle associazioni 'L'emozione non ha voce' (Lenhv Onlus), Luca Grisolia (Luconlus) e 'A cavallo con te'
Autistici su cavallo. Dietro anche Tommy

Roma - Cinquanta cavalieri autistici cavalcano il blu in Villa Borghese. Festeggiano così la giornata mondiale della consapevolezza sull'autismo i bambini e gli adolescenti speciali delle associazioni 'L'emozione non ha voce' (Lenhv Onlus), Luca Grisolia (Luconlus) e 'A cavallo con te'. Sono montati a cavallo alle 10.30 di questa mattina per compiere tre passeggiate dentro la Villa, puntando prima al Museo Borghese, poi al laghetto e, infine, al Pincio. Oltre ai quattordici cavalli ci son anche due carrozze, tre binomi dell'esercito, due cavalli della polizia, uno dei carabinieri e uno della forestale. Il sole è alto e tutti vanno al passo.

Perché festeggiare il 2 aprile a cavallo? "È più utile far vedere 50 ragazzi che cavalcano, giocano e scherzano tra di loro, piuttosto che lasciarli dentro casa", risponde deciso Fabio Bernardini, responsabile della comunicazione di Lenhv Onlus. "Bisogna integrarli e includerli, non retoricamente ma attivamente - prosegue il papà - cercando di capire quello che possono fare. Crediamo che il modo migliore per aumentare la consapevolezza sull'autismo sia far vedere quello che i nostri figli sanno fare. Aumentare l'attenzione delle istituzioni e della società civile è importante, ma va fatto tutti i giorni".

L'autismo "purtroppo è diventato di moda - denuncia il genitore - e come tutte le mode può essere pericoloso, perché rischia di essere omologato. Sotto i riflettori finiscono solo gli aspetti più banali e semplici di una vita che non è assolutamente né semplice né banale, ma piena di risultati se i giovani vengono inclusi e integrati". Bernardini ricorda che gli autistici non sono 'Rain man' o geni incompresi. "Ci sono ragazzi autistici con grosse difficoltà di relazione e altri che riescono a superare queste difficoltà e possono essere inclusi in attività che apriori sembrano essere loro negate, come quella della gestione di un bar ".

Il vero problema dell'autismo, secondo Lenhv Onlus, è quello del 'Dopo di noi' e del 'Dopo scuola': "Cerchiamo modi diversi di operare per far lavorare i nostri ragazzi nelle consegne a domicilio, oppure in servizi a contatto con il pubblico, sapendo che non tutti possono fare tutto". Intanto Lenhv fa rete: "L'anno scorso eravamo soli qui in Piazza di Siena, mentre adesso siamo insieme a Luconlus e all'associazione sportiva 'A cavallo con te' che si occupa di equitazione integrata". Alla manifestazione si è unita anche una quarta associazione, 'I figli inabili Banca d'Italia', che però non ha partecipato alla fase operativa.

"Dobbiamo trovare le modalità per lavorare insieme - prosegue Bernardini - cercare spazi per impegnare i nostri giovani: magazzini, locali o terreni agricoli. Vorremmo cominciare con la coltivazione, visto che i ragazzi di Lnhv fanno da 3 anni giardinaggio. L'obiettivo è creare un luogo di inclusione e integrazione lavorativa per la vita 'Dopo di noi'. Non vogliamo strutture ai margini della società, ma al centro della città per farli zappare, coltivare, o mettere etichette sulle bottiglie di birra. Certo, siamo lontani dall'America", spiega Bernardini. Nello Stato di News York oggi verrà inaugurato il Puzzle Cafè, dove il 50% del personale è autistico. "È questo che vorremmo fare anche noi".

La sfida da vincere è quindi farli uscire dall'isolamento. "Ci chiamiamo l'Emozione non ha voce perché siamo convinti che la loro emozione sia chiusa in una cassaforte. Le chiavi per aprire anche solo un piccolo spiraglio si possono trovare - sottolinea il presidente Corrado Sessa - possiamo entrare. L'emozione vale per tutti, è fonte e supporto all'intelligenza e alla voglia di vivere. Andare a cavallo emoziona questi ragazzi, perché l'animale li sente e riesce a farsi governare anche da cavalieri speciali. L'empatia quindi c'è anche con i disabili - precisa Sessa - e per svilupparla anche negli autistici è necessario che l'equitazione diventi un'attività continuativa e non episodica".

A settembre Lenhv organizzerà per la terza volta i 100 chilometri a cavallo in una settimana: "Quest'anno scavalcheremo l'Appennino passando sopra Pistoia e arrivando fino a Boccassuolo, vicino Modena, con 12 ragazzi autistici. Il 2015 segna un tragitto particolare - fa sapere Bernardini - arriveremo a casa di Fausto Linari, responsabilità dell'attività operativa a cavallo, e ogni sera sarà una festa".

Quella di settembre sarà una settimana intensa per i 12 cavalieri di Lnhv. "Già nelle scorse due edizioni li abbiamo visti crescere, contestualizzati e motivati. Se li lasciamo soli entreranno nelle loro stereotipie manuali e verbali. Non stimolati questi giovani si spengono, come tutti. Il cavallo, il cantiere, il rugby e il nuoto - conclude Sessa - sono tutte le attività che Lnhv propone loro per tenerli in vita e attivi". (DIRE)

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