10 settembre 2014 ore: 16:20
Disabilità

Autismo, Angsa: “Metodo americano per farlo scomparire? Ridicolo”

La presidente dell’associazione Patrizia Cova in Trentino Alto Adige sulla notizia del nuovo metodo sperimentato in California per il trattamento precoce dell’autismo Infant start
Shobha/Contrasto Bambina autistica bacia genitore

ROMA – Con la diagnosi precoce, anzi precocissima, a sei mesi, e con ore di adeguata interazione genitore-bambino per 12 “sedute”, seguite da un periodo di mantenimento di 6 settimane con visite bisettimanali e follow-up a 24 e 36 mesi, l’autismo scompare. Almeno, questo succede a 6 neonati su 7 così trattati, con un metodo chiamato “Infant start” i cui risultati, dovuti a un team di specialisti californiani sono stati appena pubblicati sul “Journal of Autism and Developmental Disorders”. 

Sul metodo così come appreso oggi dai media italiani interviene Angsa Trentino Alto Adige con le parole della sua presidente Patrizia Cova, scritte sulla lista di discussione on line “Autismo scuola”: nonostante emergano “cose interessanti sull'essenzialità del ruolo genitoriale, tema anche da noi evidenziato”, il metodo così come presentato “rasenta il ridicolo” quando si afferma “che in questa fase di vita basti un'ora al giorno per risolvere l'autismo. Se le cose fossero così davvero – sostiene Cova -, dovrebbero obbligare tutti i genitori del mondo a proporre un'ora di attività ludico-relazionali ai propri bimbi cancellando l'autismo”. Insomma, “la solita notizia farlocca”, conclude la presidente Angsa Trentino. Dubbi sorgono sulla possibilità di una diagnosi di sindrome dello spettro autistico a sei mesi. (ep) 

 

 

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