14 luglio 2015 ore: 18:46
Disabilità

Autismo, bambini ad alto rischio diventano autistici nel 19% dei casi

I bambini ad alto rischio, perchè fratelli o sorelle di soggetti autistici, "possono sviluppare la sindrome nel 19% dei casi o avere disturbi del neurosviluppo nel 40% dei casi". Lo rivela Maria Luisa Scattoni, ricercatrice del Dipartimento Biologia Cellulare e Neuroscienze dell'Istituto superiore di Sanità
Autismo, bolle di sapone

Roma - I bambini ad alto rischio, perche' fratelli o sorelle di soggetti autistici, "possono sviluppare la sindrome nel 19% dei casi o avere disturbi del neurosviluppo nel 40% dei casi". Lo rivela Maria Luisa Scattoni, ricercatrice del Dipartimento Biologia Cellulare e Neuroscienze dell'Istituto superiore di Sanita' (Iss), responsabile del progetto NIDA (Network Italiano per il riconoscimento precoce dei Disturbi dello Spettro autistico).

Il NIDA nasce nel 2010. "Eravamo come 3 amici al bar. NIDA parti' con il coordinamento dell'Iss e di altri centri clinici, tra cui l'Ospedale pediatrico Bambin Gesu' di Roma (quale centro di riferimento per la Neuropsichiatria infantile) e l'Irccs Stella Maris di Pisa. Poi dal 2010 parti' il dialogo con l'Europa e con altri centri in Italia. Grazie al finanziamento del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (CCM) abbiamo incluso altre realta', dal Campus Biomedico al Policlinico di Messina".

 

COME FUNZIONA IL PROTOCOLLO DIAGNOSTICO NIDA - "Valutiamo prima i bambini a basso rischio - quelli che non hanno i fratellini autistici - per elaborare dati normativi e capire qual e' lo sviluppo normale dalla nascita ai 36 mesi. Poi valutiamo i bambini ad alto rischio di sviluppare l'autismo. La novita- afferma la neurobiologa- e' che seguiamo neonati dalla nascita ai primi 6 mesi. Andiamo a casa loro 5 volte e registriamo gli indici di benessere del bambino: i comportamenti sociali e spontanei del neonato". A tutti i bambini reclutati "gli prelevano poi la saliva e le urine per effettuare le omiche, le indagini molecolari (ma dipende dai fondi). Questo anno e' prevista la raccolta, il prossimo le analisi. Speriamo di correlare i marcatori comportamentali ai marcatori biologici per individuare un marcatore disponibile per tutti in tutta Italia e dire 'NO' ai ritardi nella diagnosi. Nei primi mesi c'e' una massima plasticita' neuronale- ricorda la studiosa- e bisogna agire subito per limitare la sindrome con interventi precoci in grado di limitare i danni provocati da questa sintomatologia nel tempo".

Ancora:

 

IL FUNZIONAMENTO DI NIDA NEL DETTAGLIO - "Quando una famiglia con un bimbo autistico si rivolge ad uno dei nostri centri- continua Scattoni- facciamo entrare nel progetto la mamma se gravida, per monitorare il nuovo nascituro. Molte famiglie ci affidano il nuovo nato. Noi registriamo nei primi 6 mesi il pianto e i movimenti, e se troviamo alterazioni nel repertorio vocale e motorio li invitiamo ai centri accreditati per continuare i controlli. Sono solo 5 le Regioni coinvolte".

COSA SI VALUTA - "Effettuiamo una valutazione comportamentale e strumentale attraverso il tracciato elettroencefalografico. Non sottoponiamo la madre alla risonanza magnetica. Facciamo attenzione agli stimoli sociali, infatti con il Centro interdipartimentale Mente/Cervello dell'Universita' di Trento a Rovereto utilizziamo l'Eye-tracking per puntare l'attenzione sulla capacita' del bambino di riconoscere gli stimoli sociali e non solo comportamentali".

INDAGINE GENETICA COSTA 15 MILA EURO A BIMBO - La ricerca genetica e' portata avanti dal Campus Biomedico di Roma e i primi risultati saranno disponibili da settembre. Il responsabile e' il professore Antonello Persico. "L'indagine costa 15 mila euro a bambino. Abbiamo 20 bambini, fratelli e genitori. Valutiamo almeno 4 soggetti a famiglia: madre, padre, fratello affetto e fratello non affetto per arrivare ad una mappa genetica della famiglia".

Infine:

 

IL NETWORK ITALIANO PER AUTISMO VALE PER TUTTI I DISTURBI DEL NEUROSVILUPPO - "In 35 bambini ad alto rischio- sottolinea l'esperta- abbiamo individuato 3 minori nello spettro, 3 con ritardo del linguaggio e 2 con un problema motorio. La nostra e' un'indagine multidisciplinare neurobiologica. Il piccolo viene osservato da tutti i punti di vista. Andiamo a casa, posizioniamo il bambino a pancia in giu' con una telecamera e un microfono e registriamo. Questo per osservare come si muove nei primi 6 mesi. In tutto realizziamo 5 minuti di registrazioni- sottolinea la neurobiologa- gia' a 10 giorni si puo' trovare un anomalia. Non parliamo di autismo, ma di disturbo del neurosviluppo. Speriamo di dare delle indicazioni sempre piu' precise e incontrovertibili. Una volta che le avremo individuate daremo vita ad una formazione a tappeto".

"Del milione di euro raccolto, 560 mila euro erano del ministero della Salute e il resto del CCM. Con i soldi della Fondazione 'I bambini delle fate' andremo a reclutare altri minori su tutto il territorio nazionale grazie all'ausilio di 2 operatori e mezzo. Abbiamo gia' reclutato e stimato 100 bambini- aggiunge Scattoni- speriamo di averne altri 50 l'anno". I Paesi che fanno parte della rete internazionale sono: Inghilterra, Polonia, Svezia, Olanda, Belgio e Spagna (inclusa ma senza networ)".

COME SI FA PER ADERIRE AL PROGETTO DI RICERCA - Per partecipare al progetto NIDA basta contattare il sito web del progetto (www.progettonida.it) o inviare una mail a marialuisa.scattoni@iss.it. "Facciamo una valutazione molto ferrea sulla struttura- conclude la studiosa- se ha una formazione in atto, se ha messo a punto il protocollo e se e' in grado di utilizzare questi test considerati 'gold standard'".

(DIRE)

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