Autismo, Binetti: applicare la egge per dare garanzie ai più fragili
Roma - "Abbiamo fatto la legge sull'autismo nel corso dell'estate 2015: una buona legge con le sue sfide culturali a 360 gradi; una legge che si intrecciava direttamente con un'altra buona legge fatta appena pochi mesi prima: quella sulla buona scuola. Anche qui ci sono molti passaggi importanti sull'inclusione degli studenti nel contesto della vita scolastica, tutti gli studenti, qualsiasi difficolta' possano presentare. La scuola rappresenta a tutti gli effetti uno spaccato anticipato dell'intera societa', con cui prima o poi i ragazzi dovranno confrontarsi e misurarsi. I recenti episodi di respingimento dalle attivita' che fanno da quadro di riferimento significativo nell'esperienza scolastica, come sono i cosiddetti viaggi di istruzione, per alcuni bambini che rientrano nello spettro autistico obbliga a ricordare quanto dice la norma recentemente approvata. Questo l'incipit della legge: 'in conformita' a quanto previsto dalla risoluzione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 2012 sui bisogni delle persone con autismo, prevede interventi finalizzati a garantire la tutela della salute, il miglioramento delle condizioni di vita e l'inserimento nella vita sociale delle persone con disturbi dello spettro autistico. La legge in altri termini considera l'esperienza scolastica del bambino come parte integrante della piu' vasta esperienza di vita sociale che va garantita alle persone che rientrano nello spettro autistico". Lo afferma l'onorevole di Area popolare Paola Binetti (Ncd-Udc) relatrice del ddl alla Camera dei deputati che prosegue: "E' fondamentale verificare fin dal primo momento in che modo le scuole stiano recependo questa legge, perche' anche se il MIUR ha istituito ben 13 master per la formazione e l'aggiornamento dei docenti proprio su questa problematica specifica, non c'e' dubbio che qualcosa non sia ancora sufficientemente chiara a livello della dirigenza scolastica. Stiamo parlando di diritti dei bambini, non di gesti di benevolenza che si possono compiere o meno. Sono diritti individuali che nel secolo dei diritti vanno messi assolutamente in primo piano rispetto ad altre esigenze. Il diritto di un bambino, tanto piu' quando si tratta di bambini portatori di una qualche fragilita', esigono da parte di tutta la societa' una chiamata in causa alla condivisione della responsabilita'. Abbiamo presentato una interrogazione sia al ministro Giannini per quanto riguarda l'aspetto scolastico, sia al ministro Lorenzin per essere certi che tutto quanto riguarda i diritti dei bambini trovi pronta ed efficace accoglienza, per altro proprio come recitano i LEA, Livelli essenziali di assistenza, predisposti per questi bambini. Anche a questo deve servire la legge" , conclude la Binetti. (DIRE)