2 ottobre 2014 ore: 12:59
Disabilità

Autismo, c'è la sentenza: dopo 3 anni di rifiuti, Sara andrà all’alberghiero

Dal prossimo anno il dirigente dovrà accettare l’iscrizione di Sara e accoglierla nell’istituto alberghiero di Poggio Rusco, dopo averla rifiutata più vote “per ragioni di spazio”. La mamma: “Ma sarà avrà 18 anni. Non è affatto una vittoria. Il dirigente sia rimosso”
Autismo, bambino solo su altalena

ROMA – Sara andrà all’Istituto alberghiero di Poggio Rusco che, per tre volte, ha rifiutato di accoglierla. Lo ha stabilito il giudice, a cui Maria, la mamma, esasperata si era rivolta, di fronte all’ennesima promessa disattesa. Sara ha una grave forma di autismo e già tre volte ha ripetuto la terza media, perché l’unico istituto superiore del suo paese non aveva la possibilità di accoglierla. “Problemi di spazi”, si giustificava il dirigente, che però quest’anno si era impegnato ad aprirle finalmente le porte. Promessa poi nuovamente disattesa, tanto che la mamma, sdegnata, ha denunciato la vicenda al giudice. 

box Ieri, la sentenza che riconosce le sue ragioni: “Inizieremo ora un percorso di avvicinamento graduale, credo a partire da febbraio, che concorderemo con la scuola e con il provveditorato. Poi, dal prossimo anno, Sara sarà regolarmente iscritta. Peccato che avrà 18 anni. E che oggi, a  17, sia ancora costretta a ripetere la terza media, per la quarta volta, accanto a compagni di 13 anni”, commenta la mamma. “Ripeto: questa per me è una sconfitta, non ho niente da festeggiare, anche se il giudice mi ha dato ragione. Non poteva essere altrimenti, visto che eravamo di fronte a un atto di discriminazione. Ma se un dirigente scolastico ha avuto tutto questo potere ed è riuscito a portarmi davanti a un giudice, significa proprio che qualcosa non funziona. E Sara non è un caso isolato – assicura la mamma – Ci sono tante famiglie di ragazzi autistici che vivono lo stesso problema, ma non hanno le forze o le risorse per andare fino in fondo”. 

Quest’anno, insomma, Sara farà ciò che avrebbe dovuto fare già due anni fa: inizierà a conoscere la sua futura scuola e a prendere familiarità con l’ambiente e con le persone, sostenuta da quel progetto di “scuola rinforzata” che da anni la segue e la accompagna. “Ma i rapporti con la dirigenza si sono logorati – si rammarica la mamma – e tutto sarà più difficile. Io non ho più fiducia e, se quel dirigente nonostante tutto resterà al suo posto, sarò costretta a una continua vigilanza sul percorso che farà mia figlia lì dentro. Dal ministero e dal provveditorato però mi aspetto un provvedimento esemplare nei confronti del dirigente: occorre dimostrare che questi personaggi, che possono fare la differenza nella vita dei nostri figli, quando sbagliano pagano”. 

Intanto, Sara sta frequentando di nuovo la terza media, “con un’insegnante di sostegno in gamba e l’educatrice che la segue da quattro anni. E io aspetto che il provveditorato risponda alla mia richiesta d’incontro. Tutta questa storia, mi lascia però un grande senso di sconfitta”. (cl)

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