29 ottobre 2013 ore: 11:25
Disabilità

Autismo, "dopo i 16 anni ragazzi e famiglie abbandonati a sé stessi''

L’accusa dell’associazione Autismo Treviso, che lamenta lo stato di abbandono una volta superata l’infanzia. Brotto: ''Tutto il peso scaricato sulle famiglie''. Appello all’Ulss perché venga attivato un piano per gli adulti
Autismo, bambino di spalle

TREVISO – “Dopo il compimento dei 16 anni di età per un ragazzo autistico non c’è quasi niente e dopo i 24 lo aspetta il nulla assoluto”. Fabio Brotto, presidente di Autismo Treviso onlus, usa parole dure per denunciare il totale abbandono delle persone autistiche e delle loro famiglie nel territorio trevigiano ma anche, più in generale, in Italia. Nei giorni scorsi l’associazione ha lanciato, a mezzo stampa, un appello all’Ulss 9 perché venga attivato un piano per gli adulti. “Parole cadute nel vuoto” accusa.

“Per le persone con autismo c’è qualche servizio nella prima fase della vita - continua Brotto -. L’azienda sociosanitaria locale ha attivato ad esempio un centro di neuropsichiatria, che però non è conosciuto. Essendo un centro di secondo livello, le famiglie non possono accedervi direttamente e comunque non sanno nemmeno che esiste: nemmeno in Internet se ne trova traccia”. La richiesta dell’associazione è dunque di dare maggiore visibilità a questo e altri servizi per le famiglie.

Servizi che comunque accompagnano i ragazzi solo fino ai 16 anni, quando dalla neuropsichiatria infantile passano ai servizi di igiene mentale. “L’Ulss 9 ha attivato un percorso di accompagnamento - riferisce il presidente -, ma non è chiaro dove conduca, anche perché una volta raggiunti i 24 anni i ragazzi e le loro famiglie sono lasciati a sé stessi”.  Arrivati a questa età, infatti, “il loro destino è di restare con i genitori finché sono in vita e poi di essere richiusi in centri che non garantiscono una vita degna”.

L’accusa, ancora una volta, è di delegare tutto il peso alla famiglia. “I servizi di igiene mentale sono all’età della pietra – conclude Brotto – e comunque l’autismo non è una malattia mentale, ma una disabilità, quindi anche gli psichiatri dicono che non dipende da loro. Ma allora chi se ne deve prendere cura?”. (gig)

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