Autismo, FdI presenta una risoluzione con il raddoppio dell'assegno di invalidità
Roma - La societa' italiana non e' pronta a sostenere l'autismo. Gli strumenti ci sono, ma le 500.000 famiglie con figli con disturbi dello spettro autistico continuano a sentirsi sole. E a questo senso di abbandono si e' aggiunta la rabbia emersa all'indomani delle parole pronunciate dal fondatore del Movimento Cinque Stelle al Circo Massimo. "A Beppe Grillo dico solo che la sindrome di Asperger e l'autismo non sono malattie, mentre l'ignoranza lo e'. E lui ne ha dimostrata tanta". Parole infuocate quelle pronunciate da Silvia Michelangelo, mamma di un figlio autistico. La donna ha fatto un lungo viaggio, e' venuta da Pantelleria, per aprire oggi la conferenza di Fratelli d'Italia a Montecitorio dal titolo 'Noi con l'autismo. La parola ai protagonisti'.
In quest'occasione FdI ha presentato alle famiglie una risoluzione, gia' nota in commissione Affari sociali, per impegnare il governo con delle proposte concrete. Tra queste raddoppiare l'assegno di invalidita' a 560 euro, la piena attuazione delle leggi, l'aumento dei fondi per l'autismo legati al 'dopo di noi', e la possibilita' di destinare i beni confiscati alla mafia alle associazioni di familiari per implementare l'imprenditoria sociale.
"Dopo le parole di Beppe Grillo ho scritto subito una lettera aperta per spiegargli cosa significasse convivere con la sindrome di autismo e la sindrome di Asperger. Mio figlio e' un Asperger diagnosticato a 4 anni, adesso ne ha 16- fa sapere Michelangelo- e la societa' mi offre ben poco. Piu' di Giuseppe Grillo mi ha meravigliato il suo pubblico, che al Circo Massimo ha riso. L'autismo e' un modo di essere speciale, non e' una malattia- spiega la mamma- a Pantelleria non abbiamo sostegno, ne' sportelli di ascolto. Il supporto delle scuole non e' qualificato e chiedo che accanto ai minori con disturbi dello spettro autistico ci siano delle figure competenti e qualificate".
Dopo le parole della mamma sono arrivate quelle di un papa': Fabio Bernardini, responsabile delle relazioni esterne dell'associazione 'L'Emozione non ha voce Onlus'. "Siamo un gruppo di genitori di giovani adulti con autismo ormai fuori dal radar delle istituzioni. Seguiamo una trentina di soggetti e la nostra migliore risposta a queste ignoranze- ribadisce Bernardini- e' raccontare quello che facciamo anche nell'ottica del dopo di noi. Portiamo la nostra Onlus verso l'impresa sociale integrata in cui lavorano ragazzi con autismo e persone normodotate professioniste. Non cerchiamo beneficenza, vogliamo avere una rilevanza sociale. Per questo motivo chiediamo al governo una facilitazione nella realizzazione di format imprenditoriali da replicare su tutto il territorio nazionale".
Assistenza professionale, centri diurni, scuole. Basterebbe mettere a sistema quello che c'e' gia', secondo Fabiana Sonnino, psicologa e presidente dell'associazione 'Tutti giu' per terra', per fornire una presa in carico globale alle persone con autismo e alle loro famiglie. "Da trent'anni faccio esperienza di quello che si fa nel mondo. A partire dalle buone pratiche. Nel Nord Carolina (Stati Uniti) esiste un un servizio globale, attuato da tutta la societa', che prende in carico la famiglia attraverso servizi specializzati. La scuola ha classi specializzate ma integrate- continua Sonnino- esiste un servizio speciale per l'autismo che permette ai bambini un'offerta individualizzata e mirata a sviluppare le loro autonomie e competenze. È un processo in divenire e mai statico. Accanto a questo, ci sono case-famiglia e progetti-ponte per i ragazzi dopo la scuola. Noi abbiamo creato a Roma uno spazio nella natura per aiutare allo stesso modo questi giovani. Si chiama 'La collina storta'- conclude la psicologa- facciamo comunicazione aumentativa e ospitiamo molte gite scolastiche".
La parola passa infine ai padroni di casa: "La politica deve tornare a guardare a quello che e' giusto, piu' che a quello che e' utile. Non ha senso dare 780 euro a persone che stanno a casa senza lavorare, quando le pensioni di invalidita' sono ferme a 270 euro. Uno Stato giusto si occupa prima di anziani, disabili e minori. Per gli altri magari trova lavoro e non il reddito di cittadinanza", osserva Giorgia Meloni, presidente di FdI. La deputata confessa di non conoscere "bene la sindrome di Asperger. Ho letto solo il romanzo 'Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte', ma ho l'umilta' di chiedere a chi e' competente cosa lo Stato possa fare nel concreto per le persone piu' fragili".
Contro il ritardo delle istituzioni italiane si scaglia anche Fabio Rampelli, vicepresidente della Camera dei Deputati. Un'attenzione sul dato economico e' ribadita anche da Marcello Gemmato, segretario della commissione Affari sociali di FdI, che aggiunge: "Sono farmacista e non ho letto mai nulla sull'autismo nel mio percorso di studi. Questa mia ignoranza mi ha portato a studiare e a presentare un emendamento ad hoc. Il fondo sanitario nazionale si dota di 113 miliardi di euro, ed e' sempre stabile seppure nei Lea siano state inserite nuove patologie. Chiediamo con questa proposta che il fondo sull'autismo sia incrementato di 50 milioni di euro. Questi soldi- termina Gemmato- possono essere attinti dai 400 milioni di euro che gia' ci sono per l'accoglienza agli immigrati". (DIRE)