Autismo, genitori chiedono un futuro rispettoso delle capacità dei figli
"Vogliamo un futuro per i nostri ragazzi. Un futuro che sia degno di questo nome, rispettoso delle possibilita' che ognuno di loro ha, delle capacita' che potranno esprimere nel futuro e che oggi si trovano nella condizione di non poter esprimere". Lo chiede Fabio Bernardini, responsabile della comunicazione di un'associazione di genitori di adolescenti con autismo 'L'Emozione non ha voce Onlus', alla conferenza stampa a Montecitorio per fare il punto sull'autismo.
- Cosa si puo' fare? "Noi ci rivolgiamo agli adolescenti e adulti autistici, cerchiamo di creare attivita' di inserimento, integrazione e inclusione lavorativa. Si puo' fare molto- risponde il genitore- sicuramente in una commistione tra pubblico e privato".
- Quali sono gli ostacoli? "Il principale e' dovuto al passaggio alla maggiore eta' perche' si scompare- avverte Bernardini- quindi le attivita' che normalmente avvengono nell'eta' evolutiva non ci sono piu' e bisogna ricrearle. Altro ostacolo e' la difficolta' effettiva da parte delle famiglie e delle associazioni di avere un ascolto da parte delle istituzioni. Noi chiediamo alle istituzioni di essere un fluidificante, non un motore attivo. Io uso una metafora: noi dobbiamo mettere la benzina nel serbatoio, le istituzioni dovrebbero essere il motorino di avviamento che ci permette di partire".
La Onlus ha trovato diverse strategie d'integrazione sociale per i ragazzi con autismo. Il principio che guida il suo lavoro e': "Non passare attravero attivita' di beneficienza, ma attraverso attivita' imprenditoriali di qualita' svolte dai nostri ragazzi. Banalmente- spiega Bernardini- la beneficienza si fa una volta, mentre la partecipazione alla vita di questi giovani con autismo richiede continuita'".
- Un esempio di lavoro in cui inserire un ragazzo con disturbo autistico? "Mio figlio, che e' un autistico ad alto funzionamento, sta terminando i suoi studi in una scuola provinciale per cuoco e ha gia' fatto 4-5 stage nei ristoranti. Non e' uno chef ma partecipa alla cucina ed e' felice di vedere i risultati delle sue azioni". Il guadagno? "E' ancora una speranza". (DIRE)