26 gennaio 2016 ore: 14:40
Disabilità

Autismo, la Rai cerca storie “a lieto fine” per il 2 aprile. E scatta la polemica

Una settimana di dibattiti, trasmissioni e fiction dedicate all'autismo, con una raccolta fondi per la ricerca, sul modello di Telethon: la Rai già si prepara per la Giornata “blu”. L'Angsa invia un comunicato alle famiglie, cercando “storie positive”. Nicoletti: “Vogliamo far passare il messaggio che essere autistici è una figata?!”
Autistici con sigaretta

ROMA – La Rai cerca storie di autismo per il 2 aprile: ma rigorosamente a lieto fine. Mancano ancora diversi mesi, ma l'emittente si sta preparando per la Giornata “blu”, in cui l'autismo sarà “celebrato” attraverso trasmissioni, dibattiti e una programmazione a tema degna della ricorrenza. E per organizzare questa serata, si è affidata alla Fondazione italiana autismo, nata il 2 aprile scorso per iniziativa sopratuttto di Davide Faraone, sottosegretario all'Istruzione. Ma servono storie, per dare concretezza e anima al racconto televisivo, che riempirà le trasmissioni Rai per tutta la settimana. Ma sarà soprattutto la giornata del 2 aprile a dedicare uno spaccato alle famiglie e alle loro storie di “autismo quotidiano”. Così, anche le associazioni si stanno attivando, per rispondere alla chiamata della Rai e della Fia. In particolare l'Angsa, una delle principali in tema di autismo: che nei giorni scorsi ha diramato alle famiglie un comunicato della presidente, Marialba Corona, in cui anticipa qualche dettaglio sulle trasmissioni “blu” della Rai: “Quest'anno – si legge, innanzitutto - la giornata del 2 aprile sarà organizzata sul modello Telethon con la Rai. Questa raccolta andrà a favore della ricerca.
Sono stati attivati i canali con la direzione generale Rai e tutti i vari responsabili per occupare efficacemente la settimana che precede il 2 aprile con interventi all'interno della loro normale programmazione”.

- In particolare, però, “all'interno dei programmi della giornata di sabato saranno previsti spazi per lanciare storie di casi di autismo che devono richiamare un interesse generale e per specifica richiesta Rai devono essere casi positivi di una buona prassi, di un successo, di un buon esempio, di buona gestione o di buona amministrazione. La Rai valuterà i casi che verranno sottoposti e sceglierà quelli che poi dovrà filmare per lanciarli sui programmi”. Segue quindi l'appello di Angsa alle famiglie, affinché facciano pervenire in tempo utile le loro proposte: ma, rimarca la presidente, “per espressa richiesta della Rai queste pillole devono lasciare il messaggio positivo di quanto sia possibile fare e di quanto si possa ottenere”.

Una scelta, questa della Rai, che non sembra piacere a tutti: sopratutto il giornalista Gianluca Nicoletti ha aspramente criticato, sul portale Pernoiautistici, l'indicazione partita dalla Rai e veicolata dall'Angsa: “partendo dal presupposto che il nostro sia un Paese ancora molto arretrato nel considerare questo problema, ritengo che sia necessario mostrare dell’autismo gli aspetti problematici e paradossali, non fare il solito santino 'tuttovabenesignoralamarches', a beneficio delle belle damine della Rai. L’Angsa vuole fare passare in Rai il messaggio che essere autistici in Italia è una gran figata?”.

Puntuale è arrivata la replica dell'Angsa: “La comunicazione è stata decisa da Angsa nazionale e dalla Rai: non si parla di autistici felici ma di buone prassi. Vogliamo che passi il messaggio che non siamo 'sfigati', ma che bisogna lavorare sodo per ottenere miglioramenti e soprattutto bisogna farli vedere”. Intanto il dibattito in rete si è acceso e c'è da immaginare che proseguirà vivace per un bel po' di tempo. (cl)

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