Autismo, nasce Insettopia, una "cittadinanza mobile per tutti, col sorriso sulle labbra"
boxROMA - Abbiamo deciso d’ aprire le porte d’Insettopia in questa strana notte d’aprile, a metà tra il giorno dedicato alle burle e quello internazionalmente consacrato all’Autismo: Gianluca Nicoletti, giornalista e padre di Tommy, ragazzo autistico, annuncia così la nascita ufficiale di questa città virtuale, ma “community” reale: un’utopia che diventa realtà e che promette di dire e fare “cose nuove” sull’autismo. “Ci piace pensare che l’anniversario della nostra fondazione sarà ricordato come l’indefinibile sorriso dell’autistico, se e quando sorride - ha scritto sul suo blog stanotte Nicoletti - E’ un espressione di presa in giro velocissima, che nella frazione di un istante ritorna ad essere l’ insondabile enigma che, ogni giorno, ci propongono i nostri figli. Insettopia dovrà essere proprio questo, una città così folle che forse non uscirà mai dalla sua condizione d’ immateriale utopia, allo stesso tempo un edificio comune costruito sulla tenacia e sulla rabbia di qualche centinaio di migliaia di famiglie, che non ne possono più di essere solamente commiserate perché….Sai con quel problema!!!”.
Cosa sarà Insettopia, è impossibile definirlo con esattezza: tante persone diverse, tante storie, dalle famiglie ai ricercatori, dai terapeuti ai giornalisti… Ognuno forse ha la sua idea e tutte, forse, sono giuste. L’obiettivo però è chiaro e comune a tutti: dare corpo alla “città ideale” per l’autismo. Una città immaginata e progettata da Nicoletti già nelle pagine del suo libro, “Una notte ho sognato che parlavi”, pubblicato da Mondadori poco più di un anno fa. Ed è qui, tra le pagine di questo “diario” della vita quotidiana di una padre e del suo “gigante autistico”, che si trovano le fondamenta di questa straordinaria città “pensata per chi non si trova a perfetto agio tra gli umani”, spiega Nicoletti. Un progetto che sembra utopia, ma che invece è saldamente radicato in pratici bisogni e ben avviato verso una concreta realizzazione. All’origine dell’idea c’è una duplice consapevolezza: primo, le nostre città non offrono nulla a questi “ragazzi speciali”, mancano strutture e servizi adeguati ai loro bisogni e alle loro capacità, mentre a ogni angolo si annidano pericoli e fonti di disagio. Secondo, “i nostri figli ci sopravvivranno, e non sono un carico lieve da amministrare. Tanto varrebbe allora – ed ecco l’idea di Nicoletti – costruire sin da oggi la loro città. [...] Penso che sarà compito dei padri costruire la città dei loro figli perché, se non lo faranno, quelli finiranno in un contenitore per la raccolta differenziata di umanità poco produttiva”.
Insettopia è nata, nell’aprile scorso, per il momento solo sul web. Ma è già popolata e vivace, “un centro di verifica di tutte le notizie che, in Italia e all’estero, circolano intorno all’autismo – ci spiega Nicoletti – Un’informazione mediata e informata, vagliata da persone competenti”. Ma Insettopia è anche un “marchio”, un segno distintivo, un punto di riferimento, una garanzia di accessibilità: “una specie di TripAdvisor per le famiglie autistiche – spiega Nicoletti – che dal bollino potranno riconoscere i luoghi per loro accessibili, cioè ‘friendly’, in cui non saranno guardati con stupore se arriveranno con un venticinquenne con la testa di un bambino. Se si tratta di un ristorante, il cameriere non sarà frettoloso al momento dell’ordinazione e il loro tavolo non sarà collocato accanto alle casse dello stereo, per esempio, né apparecchiato con calici di cristallo”.
Insettopia, però, sarà anche altro, una sorta di “mappa per i bisogni primari: “una rete aggiornata di ciò che esiste dal punto di vista della terapia e della riabilitazione”, spiega ancora Nicoletti. “Insettopia sarà una città diffusa, una community in cui incrociare notizie interessanti, un grande indicatore in tempo reale. Cercheremo anche si essere un interlocutore rispetto alle lunghezze istituzionali – aggiunge Nicoletti. Ma tutto ciò, vogliamo farlo con il sorriso e senza commiserazione. Insettopia sarà ogni contributo utile e interessante sull’autismo: una ricerca, un nuovo servizio, ma anche un articolo di giornale. Insettopia è una cittadinanza mobile, che assegneremo a tutti quelli che vorranno unirsi a noi”.
Il sogno, però, è che Insettopia, prima o poi, lasci la virtualità del web, per calarsi nella realtà della vita quotidiana, diventando una città che, davvero, sia a misura di tutti, anche di chi, da solo, “attraverserebbe col rosso”. Se questo progetto non si realizzerà, il rischio è che si realizzi, al suo posto, l’immagine amara con cui Nicoletti chiuse, un anno fa, il suo primo libro-diario: “Sopravvivremo comunque, fino al giorno che sarà proprio Tommy a portarmi sulle spalle, come dovette fare Enea con il vecchio Anchise. Io mi attaccherò al suo capoccione bislacco e gli dirò per la miliardesima volta di fermarsi ai semafori e camminare sulle strisce.[...] Quando io non ci vedrò quasi più, forse passeremo col rosso”. (Chiara Ludovisi)