Autismo, "screening obbligatorio entro i 18 mesi": la proposta di legge del Lazio
ROMA – La legge nazionale sull'autismo c'è, ora si proceda presto all'approvazione di quella regionale: l'appello arriva dalla consigliera della regione Lazio Daniela Bianchi (Pd), prima firmataria della proposta di legge regionale n.175 “Linee d’indirizzo per la promozione e il miglioramento della qualità e dell’appropriatezza degli interventi sanitari, socio-sanitari e sociali a favore delle persone minori, adolescenti e adulte affette dai disturbi dello spettro autistico e interventi di sostegno alle loro famiglie”. Una proposta di legge sottoscritta da altri 13 consiglieri regionali e depositata da oltre un anno, ma che ancora attende di essere calendarizzata e finalmente approvata. “Sono felice che il Senato abbia approvato in tempi strettissimi la prima legge sull’autismo – dichiara Bianchi - Il testo approvato infatti demanda alle regioni il funzionamento dei servizi di assistenza e la definizione di centri di eccellenza e coordinamento nella rete sanitaria regionale. Tocca a noi consiglieri Regionali adesso battere un colpo e raccogliere quanto di buono arriva dalla norma nazionale. Esiste già una proposta di legge regionale sull’autismo, scritta assieme ad esperti, associazioni di genitori ed operatori che abbiamo depositato oltre un anno fa in Consiglio”.
Screening obbligatorio entro i 18 mesi. “Ora è necessario accelerare per dare concretezza a livello regionale al provvedimento del Senato, a partire dall’obbligo per i nuovi nati dello screening entro i due anni di vita”, dichiara Bianchi, che proprio nella diagnosi precoce vede una priorità assoluta , a livello non solo clinico ma anche giuridico. “L’azione che toccherebbe da vicino tutti i cittadini resta la diagnosi precoce obbligatoria per i nuovi nati. Nella proposta infatti si rende obbligatorio lo screening entro i primi 18 mesi di vita del bambino. Non si tratta di esami invasivi, ma di un semplice test con delle domande rivolte ai genitori per capire il comportamento del bambino prima dei due anni. Uno strumento che potrebbero utilizzare direttamente i pediatri che garantirebbe da subito di rilevare il disturbo. Questo garantirebbe cure migliori e meno costose e con maggiori possibilità di recupero della persona”.
Assistenza continua e per tutta la vita. Altro nodo fondamentale della proposta è l'integrazione dei servizi sociali scolastici, formativi e di avviamento al lavoro. “In questo modo – spiega Bianchi - si garantirebbe un’assistenza continua e per tutto l’arco della vita alla persona autistica, dalla prima infanzia all'età adulta, con la possibilità di essere inserita anche nel mondo del lavoro. Insomma, quello che le famiglie ci chiedono da anni: dare una vita dignitosa alle oltre 6 mila persone autistiche del Lazio”.
Accelerare i tempi per l'approvazione. In conclusione: la legge nazionale c'è, ora si faccia quella regionale. “Dal Senato ci arriva un segnale a cui dobbiamo dare seguito – afferma Bianchi - Vista l’attenzione mostrata sul tema del presidente della Commissione Salute Rodolfo Lena, sono certa che con il via libera alla legge nazionale potrà calendarizzare entro pochi mesi la proposta di legge regionale, per arrivare alla sua approvazione definitiva. Anche considerando l’azione della Giunta Regionale, che con l’impegno del presidente Nicola Zingaretti e dell’assessore Rita Visini ha già stanziato 680 mila euro per sostenere la rete di servizi. Ma senza una legge sul tema queste azioni rischiano di essere demandate solo alla sensibilità politica, senza dare certezze alle famiglie”. (cl)