Autismo: vaccini o cause genetiche? Due ricerche opposte, stesso finanziatore
ROMA – Si può sostenere il legame tra vaccini e autismo e al tempo stesso sostenere uno studio sull'origine genetica dell'autismo stesso? Si può essere convinti divulgatori della comunicazione facilitata e contemporaneamente essere tra i finanziatori di un istituto che ne nega le basi scientifiche e non ne riconosce la validità? In altre parole, esiste la “par condicio”, o la neutralità, nella ricerca scientifica sull'autismo? Ovvero, è lecito o schizofrenico finanziare contemporaneamente due studi che partono da presupposti opposti e viaggiano in direzioni contrarie? E' quello che si chiede Gianluca Nicoletti sul portale Pernoiautistici, sollevando di fatto il “caso Franco Antonello”. Perché per lui, per Nicoletti, la risposta è decisamente no: “Secondo me - scrive - non si applica in questioni di tanta importanza la 'par condicio'!”.
E le "questioni di tanta importanza" sono almeno due: da un lato il collegamento tra vaccini e autismo, dall'altra la presunta efficacia della comunicazione facilitata. La prima è tornata alla ribalta in queste settimane, con i dati e le preoccupazioni evidenziati da ministero della Salute, Istituto superiore di Sanità e medici vari sul calo delle vaccinazioni; la seconda, da sempre testimoniata e divulgata da Franco Antonello e suo figlio Andrea. E ora Nicoletti elenca le contraddizioni in cui, a suo avviso, Antonello cadrebbe, dopo che quest'ultimo, venerdì sera, è intervenuto alla trasmissione “Piazza pulita”, manifestando lui stesso, serenamente, le sue posizioni quanto meno difficili da conciliare.
“Ho costituito una fondazione, 'I bambini delle fate' – ha ricordato Antonello nello studio di La7 - Raccogliamo fondi per finanziare progetti. Abbiamo coinvolto 700 imprenditori – ha riferito - più di mille privati e da 10 anni finanziamo 32 progetti in 8 regioni d'Italia”. Fin qui, tutto bene: Antonello è innanzitutto un imprenditore e, da quando suo figlio Andrea ha manifestato il proprio autismo, ha destinato buona parte delle sue competenze e possibilità a cercare di scoprire le cause e le terapie di questo disturbo. Il nodo cruciale però è che “quest'anno finanziamo due progetti di ricerca: il primo, dell'Istituto di ricerca di sanità, ricerca nella genetica le cause dell'autismo”.
Da un lato, quindi, un'indagine che tende a escludere la derivazione “ambientale” dell'autismo, quindi anche il suo legame con i vaccini. Eppure – qui si apre il “caso Antonello”, con il suo complesso rapporto con l'Istituto superiore di Sanità – nella stessa trasmissione Antonello ha ricordato come i problemi di suo figlio siano iniziati dopo una dose di vaccino trivalente e 15 giorni di febbre. “E lo stesso – ha ricordato – mi è stato segnalato da ben 6mila famiglie”. A suo parere non deve stupire quindi che “finanziamo anche un altro progetto, che fa capo a Comilva, che sostiene esattamente il contrario”: Comilva infatti è una delle associazioni che maggiormente si battono per la “libertà delle vaccinazioni”. E questo sarebbe, per Antonello, la prova che “la mia supposizione è neutra: io voglio solo capire”.
- Nessuna preclusione, quindi: la sua fondazione, a quanto pare, finanzia ricercatori che appartengono a linee di pensiero completamente diverse. E' stata questa stessa “apertura”, forse, che solo un paio di anni fa lo ha portato ad abbracciare con simpatia e grande stima anche il dottor Vannoni e la sua Stamina, pronunciandosi a suo favore in un'altra trasmissione su La7, “le invasioni barbariche” di Irene Bignardi. Insomma - sembra voler dire Antonello – qualsiasi idea e ricerca sull'autismo sia la benvenuta: che si dica che il vaccino dipende dai vaccini o che ha un'origine genetica; che si dica pure che le cellule staminali possono “guarire” dall'autismo, ogni ipotesi merita di essere percorsa, approfondita e profumatamente finanziata, purché ci aiuti a capire. Ma resta il dubbio che capire diventi invece sempre più difficile, quando i ricercatori vengono impegnati – e finanziati – su fronti così diversi. E che l'abbraccio di Antonello alla Lorenzin, in diretta venerdì a Piazza Pulita, non sia facile da conciliare con quello “virtuale” già scambiato da Antonello con Comilva e con Stamina.
Abbiamo chiesto al presidente dell'Istituto superiore di Sanità cosa pensi di questa possibile conciliazione tra il proprio istituto scientifico e le posizioni, a volte decisamente meno “scientifiche “, portate avanti da uno dei suoi finanziatori. Torneremo quindi sul tema, che ci pare cruciale nel mare magnum di teorie e fantasie sull'autismo, non appena avremo la sua posizione ufficiale. (cl)