Aylan, come una foto può cambiare l'informazione sui migranti
La foto di Alan Kurdi, bimbo siriano trovato morto sulla spiaggia
ROMA - Nel flusso costante di notizie sull'immigrazione di questo 2015, una singola fotografia è riuscita a cambiare il tono complessivo della rappresentazione degli arrivi e della gestione dell’accoglienza. La foto è quella del piccolo Aylan, riverso senza vita su una spiaggia lungo la costa della Turchia. Per mesi le notizie di stampa e tv si sono concentrate sulla minaccia dell’“estremismo islamico” in occasione degli attentati terroristici di Parigi, sulle stragi del mare e l’emergenza immigrazione, sugli sbarchi, le attese sugli scogli di Ventimiglia, sulle minacce alla sicurezza nelle città. Poi a settembre cambia tutto.
La foto di Aylan, bimbo siriano trovato morto sulla spiaggia |
Ad analizzare questa inversione di tendenza è il terzo rapporto Carta di Roma presentato oggi e dal titolo “Notizie di confine”. "Si modifica il frame narrativo della comunicazione che sembra influire sulle scelte politiche di diversi paesi (Germania in testa) e sulle politiche di accoglienza e di asilo. Non a caso, diminuisce in modo significativo la quota di titoli/articoli allarmistici seppur in presenza di un picco di attenzione complessivo sul tema (353 nel mese di settembre)". Anche per i principali telegiornali analizzati nel rapporto cambia qualcosa. Ad Aylan dedicano 53 servizi. "Questo suggerisce che è possibile parlare e porre l’attenzione sul tema anche senza toni drammatici e allarmistici". (gig)