Azzardo, 20 mila giocatori patologici in Calabria
Azzardo: sala giochi
Durante l’incontro conclusivo del progetto è stato rimarcato che, dalla sua istituzione ad oggi, al numero verde sono pervenute 53 richieste di assistenza: 52 da uomini e solo 1 da una donna. Tutti i casi segnalati riguardano persone tra i 30 ed i 50 anni. A chiamare sono stati, il più delle volte, i familiari dei giocatori patologici, che hanno chiesto informazioni e consigli per l’individuazione di centri per il trattamento e la cura della patologia. E’ stata avanzata anche la possibilità di accedere ad apposite misure di sostegno economico per le famiglie in difficoltà a causa del fenomeno, a volte anche per le sole spese di cura e trattamento del soggetto interessato. Ci sono state richieste sui comportamenti da adottare e le azioni da intraprendere, soprattutto a tutela dei beni e del patrimonio familiare.
Le ultime attività che hanno caratterizzato l’intervento sperimentale per l’individuazione di percorsi a sostegno dei giocatori d’azzardo patologici e delle loro famiglie, sono stati gli incontri realizzati nelle scuole medie superiori della provincia di Cosenza che proseguiranno anche per il prossimo anno. “Questi incontri sono stati importanti e significativi –ha detto il vicepresidente della provincia di Cosenza, Mimmo Bevacqua- perchè hanno fatto emergere in tutta la sua gravità un fenomeno che si configura come una vera e propria emergenza sociale e che va molto al di là delle cifre fornite da ‘Libera’ secondo cui in Calabria il numero dei dipendenti dal gioco d’azzardo sarebbe stimato in circa 20 mila, dei quali quasi 7 mila solo nel territorio cosentino”. All’incontro nel salone della provincia hanno preso parte rappresentanti istituzionali, autorità religiose, rappresentanti dell’ufficio scolastico regionale ed esponenti dell’associazione antiracket e antiusura. (msc)