26 dicembre 2015 ore: 16:41
Salute

Azzardo, "Controinformare sui rischi del gioco è una battaglia etica da vincere"

Intervista al prefetto di Trapani Leopoldo Falco che, oltre a presiedere un tavolo tecnico, sostiene la proposta di legge per vietare la pubblicità del gioco
Gioco azzardo e minori, adolescenti

TRAPANI - Controinformare rispetto alla propaganda pubblicitaria che invita a giocare per fare conoscere i rischi reali del gioco quando, perdendo tutta la sua parte ludica, diventa una patologia cronica. A partire da questo pensiero il prefetto di Trapani Leopoldo Falco presiede non soltanto il tavolo tecnico sul tema finalizzato a prevenire e agire concretamente per arginare il Gioco d'Azzardo Patologico ma è anche sostenitore della proposta di legge parlamentare che vieta la pubblicità del gioco d’azzardo.
"A Trapani, ho trovato questo tavolo tecnico già avviato - sottolinea il prefetto Falco - e ho continuato a seguirlo. Si tratta di un tavolo ricco di professionalità diverse che sta portando avanti delle analisi molto serie dal punto di vista scientifico. Da una prima fase di indagine territoriale del fenomeno adesso si sta passando a quella delle attività. Il primo aspetto è quello di controinformare sui rischi del gioco che è una battaglia etica da vincere. Per questo occorre, sicuramente, avviare una sorta di altrainformazione che contrasti quella che invoglia a giocare per vincere. Bisogna fare capire alla società civile che tutta l'informazione pubblicitaria in tema di gioco è mendace".

"Proprio per questo appoggiamo fermamente - continua il prefetto - la proposta di legge parlamentare che prevede nei sui articoli il divieto di pubblicità del gioco d'azzardo come è stato fatto per le sigarette. Siamo davanti ad una drammaticità sociale ben superiore a quello che comunemente si può pensare che ci deve interessare da vicino a tutti i livelli interpellandoci seriamente sul piano delle responsabilità e di ciò che possiamo fare. Il dramma è che, nel caso della proposta normativa, si tratta purtroppo di una parte dello Stato che lotta contro un'altra parte dello Stato che ha interesse a lucrare su questa attività. E' un sistema contraddittorio e immorale. Naturalmente sempre lo Stato, oltre a percepire gli introiti, va poi a spendere cento volte tanto per assistere e curare le vittime del gioco patologico con tutte le pesanti ricadute sul piano sanitario che si possono immaginare".

"Il gioco d'azzardo Patologico - afferma ancora il prefetto Falco - è una patologia molto diffusa che non è legata soltanto all'uso delle macchinette ma anche al semplice Gratta e Vinci che può diventare nel tempo una droga. Soprattutto constatiamo all'apertura delle tabaccherie, già alle 8 del mattino, le persone in fila per potere giocarsi il Gratta e Vinci o usare altri più raffinati strumenti finalizzati proprio ad estorcere denaro. Ad essere investite sono soprattutto le fasce più fragili della società e, tra questi, ci sono in larga parte i giovani ma anche gli anziani pensionati". (set)

 

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