24 maggio 2013 ore: 14:16
Salute

Azzardo, le associazioni: "Inaccettabile la delega ad Alberto Giorgetti”

Per la campagna "Mettiamoci in gioco" si tratterebbe di una figura vicina ai concessionari. Il portavoce Zappolini: “Per il governo la lobby dell’azzardo conta più di ogni atra cosa"
Alberto Cristofari A3/Contrasto Gioco d'azzardo, punto Snai per scommesse sportive e slot
ROMA – “Il governo ha affidato la delega al gioco d’azzardo a un uomo da anni vicino ai concessionari. Per questo governo la lobby dell’azzardo conta più di ogni altra cosa”. Dura la critica di don Armando Zappolini, portavoce di “Mettiamoci in gioco”, la campagna nazionale contro i rischi del gioco d’azzardo, su una delle deleghe proposta stamattina durante il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi. Secondo i membri della Campagna, la delega è stata affidata al sottosegretario all’Economia, Alberto Giorgetti. Figura non nuova all’ambiente, soprattutto con il governo Berlusconi. Per Zappolini “è inaccettabile che le tante voci che arrivano dalla società civile, dalla Chiesa cattolica, dai media, dai cittadini e dallo stesso Parlamento siano state misconosciute in modo così clamoroso”, mentre in tutto il paese “si alzano da più parti inviti a limitare e regolamentare il fenomeno e vengono resi noti rapporti o notizie che rilevano la vicinanza tra la politica e i concessionari dei giochi”.

Secondo Matteo Iori, presidente del Conagga ed esponente della campagna, Giorgetti non è nuovo al mondo dei giochi. “Tenne la delega per anni sotto il governo Berlusconi – spiega Iori -, con grande piacere dell’industria del gioco. Fu con l’ultimo governo Berlusconi che videro la luce molte delle nuove proposte d’azzardo: dalle videolottery al win for life, dal bingo on line ai nuovi gratta e vinci, dalla proposta di sale per il poker dal vivo ad altre ancora; e Giorgetti fu colui che seguì sempre molto da vicino questo mercato in costante crescita”. Secondo Iori, la visione di Giorgetti rispetto al mondo del gioco d’azzardo è chiara. “A metà marzo 2013, partecipando all’Enada, fiera internazionale sugli apparecchi da gioco tenutasi a Rimini – aggiunge Iori -, ha rassicurato le industrie del gioco d’azzardo dichiarando: ‘non è immaginabile che un settore sostanzialmente in regime di monopolio debba affrontare una campagna complessiva di denigrazione senza precedenti’ e questo anche a causa di ‘numeri della ludopatia palesemente sovradimensionati rispetto all’impatto reale’”. Demonizzazione del gioco d’azzardo che per Giorgetti, spiega Iori, porterebbe prima di tutto ad “un calo delle entrate per lo Stato”, mentre il gioco d’azzardo “è un settore di tutela nei confronti dei cittadini e dei consumatori – continua Giorgetti alla fiera di Rimini - che possono, nella loro libera facoltà e scelta, decidere di avere un intrattenimento attraverso il gioco lecito”. La campagna Mettiamoci in gioco è promossa da Acli, Adusbef, Alea, Anci, Anteas, Arci, Auser, Avviso Pubblico, Cgil, Cisl, Cnca, Conagga, Federconsumatori, FeDerSerD, Fict, Fitel, Fondazione Pime, Gruppo Abele, InterCear, Libera, Shaker e Uisp.
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