1 aprile 2015 ore: 15:55
Salute

Azzardo, stop alla pubblicità su autobus e taxi

A Bologna accordo con tassisti e Azienda dei trasporti che si sono impegnati a partecipare a una campagna di prevenzione contro la dipendenza da gioco, dando informazioni sulla ludopatie sui loro mezzi
Azzardo, fila di slot machines - NUOVO SITO

BOLOGNA –  Il Comune di Bologna mette al bando le pubblicità di slot e videolottery dai bus e dai taxi. Lo prevede un protocollo d’intesa firmato con l’azienda dei trasporti cittadina, Tper, e le principali sigle dei taxisti presenti a Bologna. Niente pubblicità, dunque, sugli autobus e sui taxi per le sale da gioco, che negli ultimi anni hanno aperto numerose all’ombra delle due torri. Anzi, Tper e i taxisti si sono impegnati a partecipare a una campagna di prevenzione contro la dipendenza dal gioco veicolando informazioni sulla ludopatia sui loro mezzi. “Si tratta di un’emergenza sociale molto grave, che richiede azioni concrete. Abbiamo pensato che attraverso la pubblicità si potesse fare un'opera di informazione e prevenzione”, spiega l’assessore comunale alla Sicurezza, Nadia Monti. Oltre a Tper, l’amministrazione ha coinvolto Cotabo, la principale cooperativa di taxisti bolognesi, Ascom Taxi, Unica Taxi e Uri Taxi. Il protocollo entra in vigore contemporaneamente al lancio di un concorso per gli studenti delle scuole medie e superiori, chiamati a cimentarsi in uno spot sul tema del gioco d’azzardo che Tper si è impegnata a diffondere sugli schermi della biglietteria di via Marconi.

I taxisti, oltre a rinunciare agli introiti pubblicitari (una campagna annuale vale all’incirca 600 euro), distribuiranno il volantino diffuso dal servizio sanitario regionale dove si mette in guardia dai rischi connessi alla ludopatia e si forniscono i numeri di telefono a cui rivolgersi per chiedere aiuto per se stessi o per un familiare (il numero verde gratuito della Regione, 800.033.033, assieme ai numeri delle associazioni dei Giocatori anonimi, 366.976.7970, e dei familiari dei ludopatici Gam-Anon 340.498.0895).( "Rinunciare alla pubblicità è una scelta coraggiosa", riconosce l'assessore alla Sanità, Luca Rizzo Nervo, che poi fornisce alcuni dati sul fenomeno a Bologna.

Dal 2009 al 2014 le persone stabilmente seguite dal Sert sono passate da 32 a 84. Solo nel 2013 il Sert di Bologna ha registrato 121 contatti. “È una minima parte rispetto alle persone che hanno un problema patologico”, avverte Rizzo Nervo. In Emilia-Romagna nel 2013 i giocatori patologici seguiti dalle strutture sanitarie sono stati 1.110. Altri 200 si sono rivolti a Giocatori anonimi, mentre l’associazione che assiste i familiari dei ludopatici ha seguito una settantina di persone. “Contrastare il fenomeno è un percorso a ostacoli per gli enti locali. I Comuni hanno pochissimi strumenti per controllare le sale da gioco”, ricorda l’assessore. Intanto, però, nella battaglia quotidiana contro il proliferare di slot e videolottery, l’amministrazione, che negli anni scorsi ha redatto un regolamento di Polizia urbana molto restrittivo rispetto all’aperturta di nuove sale da gioco (a distanza di “sicurezza” rispetto a scuole, ospedali e altri luoghi “sensiobili”), incassa un punto a suo favore. Perché il Tar dell’Emilia-Romagna lunedì si è espresso a favore della Questura bocciando il ricorso di una sala da gioco. (Dire) 

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