Baby gang e violenza on line: in carcere sempre più minori di famiglie normali
Giovani e dipendenza da internet
Secondo Pesarin rispetto a questi fenomeni non bisogna girare lo sguardo dall’altra parte: “ il bene comune è il risultato di logiche che diventano valore condiviso”. “Si dice sempre che i giovani sono il futuro del nostro paese – aggiunge – in realtà non è così: essi sono il nostro presente”. E “se esiste una devianza minorile è perché la società non ha attenzionato come si deve il bisogno dei giovani”.
Anche il garante dei detenuti del Lazio, Angiolo Marroni, ha ricordato che negli istituti di pena ci sono moltissimi italiani, “che commettono reati più gravi dei non italiani”, e che oltre al sovraffollamento uno dei fenomeni da contrastare è la “recidiva, molto diffusa soprattutto tra i minori”. “Nelle 14 carceri del Lazio ci sono 7.200 detenuti mentre la loro capienza regolamentare è di 4.500-4.800. In un carcere così affollato i detenuti non conservano i loro diritti – afferma – Il problema fondamentale è la cultura: non si può pensare che la sicurezza dei cittadini sia assicurata solo dal carcere”. (ec)