Banco alimentare: nel più grande "ristorante" d'Italia piatti sempre meno abbondanti
MILANO - "Siamo uno dei più grandi ristoranti d'Italia". Marco Magnelli, direttore del Banco Alimentare della Lombardia, snocciola i dati del bilancio sociale 2014: 13.948 tonnellate di cibo raccolto, pari al valore di 41,75 milioni di euro, equivalenti di 76.700 pasti al giorno. Sul piatto di ogni commensale, però, la pietanza è sempre meno abbondante: dal 2009 al 2014 è infatti cresciuto dell'88% il numero dei poveri assistiti mentre solo del 19% la quantità di alimenti distribuiti. "Nonostante molti indicatori segnalino una ripresa del Paese dalla crisi, noi non vediamo ancora l'uscita del tunnel", commenta Magnelli. Il Banco alimentare della Lombardia non serve direttamente le famiglie indigenti, ma attraverso una filiera ormai ben collaudata. Le donazioni arrivano per il 13% dall'Unione europea, per il 60% dalle eccedenze della produzione agroalimentare (in tutto 576 aziende), e il 27% dalle collette. Il Banco ridistribuisce gli alimenti a 1.289 strutture caritative accreditate che assistono in totale 247.741 persone. Dal bilancio sociale, redatto con il supporto di Altis (Alta scuola impresa e società dell'Università Cattolica) e presentato oggi a Milano, per ogni euro speso per gestire la struttura e la logistica della distribuzione del cibo, si generano 19 pasti o un valore equivalente di 29 euro. "Cresce il bisogno di dare una risposta forte e a lungo termine alle migliaia di persone che soffrono ancora oggi la fame nel nostro Paese -commenta Roberto Vassena, presidente del Banco Alimentare Lombardia-. Ed è solo grazie ad una rete collaborativa di enti e strutture caritative che possiamo supportare coloro che stanno attraversando un momento difficile".
Per il 28 novembre, Banco Alimentare organizza a livello nazionale, la giornata della colletta alimentare, durante la quale ogni cittadino può donare parte della propria spesa acquistata in uno dei supermercati che aderiscono all'iniziativa. In Lombardia, nel 2014 sono state realizzate due giornate: una in coincidenza con quella nazionale e uno straordinaria a giugno. Risultato: 48mila volontari coinvolti, 3.484 tonnellate di cibo raccolto e oltre 2mila supermercati aderenti.
"Il Banco alimentare non potrebbe esistere senza i volontari", afferma il presidente Vassena. Sono infatti ben 656 volontari fissi, che dedicano il loro tempo al magazzino, alla logistica, all'amministrazione o alla consegna delle derrate alimentari. Molti di meno i dipendenti: 17. Tra i tanti progetti lanciati in questi anni, da ricordare Siticibo, che mette direttamente in contatto 249 supermercati con 233 strutture caritative del territorio, così da permettere una raccolta del cibo "a km 0". E a Km 0 è anche la raccolta in 63 mense aziendali, 168 refettori scolastici e 25 aziende di ristorazione che donano direttamente a 152 enti caritativi che si trovano nelle vicinanze. (dp)