2 agosto 2024 ore: 14:06
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Bangladesh. Unicef: almeno 32 i minori uccisi durante le proteste

Wijesekera (direttore Asia sud): "Sono profondamente preoccupato per l'impatto sui bambini delle recenti violenze e dei disordini in corso"
© © UNICEF/UN0757346/Rahman Bangladesh, madre e bambino - Foto Unicef 2

ROMA - "Sono appena tornato dopo una settimana in Bangladesh e sono profondamente preoccupato per l'impatto sui bambini delle recenti violenze e dei disordini in corso". Così dichiara in una nota Sanjay Wijesekera, direttore regionale dell'Unicef per l'Asia del sud, secondo cui "almeno 32 bambini sono stati uccisi durante le proteste a luglio, mentre molti altri sono stati feriti e detenuti. È una perdita terribile".

Wijesekera continua: "L'Unicef condanna tutti gli atti di violenza. A nome dell'Unicef, estendo le mie sentite condoglianze alle famiglie in lutto per la perdita dei loro figli e figlie. I bambini devono essere protetti in ogni momento. È una responsabilità di tutti".

Il responsabile inoltre aggiunge: "Sono a conoscenza delle notizie sulla detenzione dei bambini e ricordo alle autorità che per un bambino entrare in contatto o in conflitto con la legge può essere molto spaventoso. In linea con i diritti umani internazionali e con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, di cui il Bangladesh è firmatario, e sulla base di ricerche sugli effetti della detenzione sui bambini, l'Unicef esorta a porre fine alla detenzione dei bambini in tutte le sue forme. Ciò significa che i bambini non devono essere arrestati o detenuti per la loro semplice presenza in un luogo o per il loro background, la loro religione, le azioni o le convinzioni dei loro familiari.

Sostenere i bambini coinvolti nella violenza è una priorità per l'Unicef. Ho visitato la linea telefonica 1098, sostenuta dall'Unicef, che ha registrato un aumento del 250% delle richieste dall'inizio delle violenze. Ho visto come i consulenti formati ascoltano le preoccupazioni dei bambini, li orientano verso il supporto e i servizi appropriati e li seguono".

Wijesekera, direttore regionale dell'Unicef per l'Asia del Sud, riferisce inoltre che "1.100 assistenti sociali, formati dall'Unicef nell'ambito del dipartimento dei Servizi Sociali, stanno fornendo assistenza psicosociale ai bambini la cui salute mentale è stata compromessa dalla violenza e dal coprifuoco. Uno dei modi migliori per aiutare i bambini a riprendersi dalla violenza e per tenerli al sicuro è riaprire tutte le scuole, riavviare l'apprendimento e riunire i bambini con i loro amici e insegnanti. Trenta milioni di studenti, dalla scuola materna a quella secondaria- avverte Wijesekera- hanno perso 10 giorni di scuola. Queste perdite di apprendimento sono aggravate dalla chiusura delle scuole all'inizio dell'anno a causa del caldo, dei cicloni e delle inondazioni. Sebbene l'Unicef accolga con favore la riapertura delle scuole primarie in molte parti del Bangladesh a partire dal 4 agosto, ci saranno ancora circa 15,5 milioni di bambini che non potranno riprendere a studiare. Più a lungo i bambini restano fuori dalla scuola, soprattutto le bambine, meno probabilità hanno di tornare, mettendo a rischio il loro futuro".

Wijesekera conclude: "Nei miei incontri con il governo, i partner dell'Unicef e le organizzazioni che lavorano per e con i giovani, ho sottolineato che la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza riconosce il diritto dei bambini alla libertà di associazione e alla libertà di riunione pacifica. I bambini e i giovani sono il futuro del Bangladesh. Devono essere protetti quando parlano".

(DIRE)
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