14 ottobre 2014 ore: 16:54
Immigrazione

Baraccopoli di Bosco Rosarno, la parrocchia accanto agli immigrati

Il parroco don Roberto Meduri: "Diamo loro aiuto in diversi ambiti, dal disbrigo delle pratiche in prefettura o in questura all’aiuto materiale per l’acquisto di medicine e quant’altro”. Lo scorso anno spesi 17 mila euro a favore dei migranti della tendopoli

REGGIO CALABRIA - Gli immigrati che vivono nella tendopoli di San Ferdinando, nella piana di Gioia Tauro hanno nella parrocchia di Sant’Antonio da Padova di Bosco Rosarno un punto di riferimento ben preciso sul piano della solidarietà concreta e del sostegno spirituale e morale. “Il nostro progetto è quello di stare accanto a loro – spiega il parroco don Roberto Meduri contattato da Redattore Sociale –. Diamo loro aiuto in diversi ambiti, dal disbrigo delle pratiche in prefettura o in questura all’aiuto materiale per l’acquisto di medicine e quant’altro”. Il sacerdote racconta che l’anno scorso la comunità parrocchiale ha speso 17 mila euro a favore dei migranti della tendopoli. “Come comunità siamo riusciti a raccogliere 13 mila euro grazie agli sponsor che supportano la squadra di calcio (Asd Koa Bosco) in cui giocano i nostri amici immigrati. Con loro abbiamo anche creato un coro gospel che anima le liturgie in chiesa”.

Don Roberto saluta molto favorevolmente il fatto che molti dei residenti della tendopoli frequentino la parrocchia; nel gruppo di lavoratori stagionali della tendopoli ci sono anche dei musulmani “ma loro ci affidano con piacere i loro bambini, hanno fiducia di noi”, rimarca il parroco di Bosco Rosarno. Fra le 400 persone che vivono nelle tende ci sono, infatti, anche dei nuclei familiari. “Con due di queste donne presenti nell’accampamento – annuncia don Roberto – avvieremo presto il progetto della mensa che funzionerà proprio nell’area industriale dove è stata allestita la tendopoli. Si tratta dell’ennesima piccola ma propositiva iniziativa che intraprendiamo a loro favore, compatibilmente con le nostre forze”. Don Meduri ringrazia la sua comunità parrocchiale che non si tira mai indietro quando c’è da fare qualcosa per i ‘fratelli’ delle tende. “In pratica li abbiamo adottati - commenta felice – cerchiamo di recuperare viveri e vestiario, le offerte e le donazioni che riceviamo le destiniamo a loro. Addirittura – evidenzia ancora don Roberto – abbiamo dei parenti emigrati al nord che periodicamente ci inviano dei contributi che noi, puntualmente, spendiamo per la gente della tendopoli”. Il parroco è soddisfatto del cammino fatto finora, della squadra di calcio avviata, del coro gospel e dei tanti altri progetti in itinere. “La novità più bella – conclude don Roberto - è che una delle due donne coinvolta nel progetto della mensa è Joy che è in attesa di un figlio. In pratica per Natale avremo un bambinello nero per il presepe”. (msc)

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