Barbareschi: "In Italia c'è una mafia della pedofilia"
Pedofilia: ombra di adulto tiene per mano ombra di bambino
Per Luca Barbareschi presidente dell’omonima fondazione contro la pedofilia, intervenuto al convegno, del problema delle violenze sessuali sui minori in Italia se ne parla poco. “Quando tocchi questo argomento – ha affermato Barbareschi - c’è un silenzio imbarazzante. Quando si racconta dell’amante del politico si arriva a particolari del privato allucinanti e inutili, ma nel momento si prova a raccontare qualcosa di così grave scompare dalle pagine dei giornali”. Come, ricorda Barbareschi, in occasione della prima giornata nazionale contro la pedofilia. “Ho fatto la giornata nazionale contro la pedofilia – afferma Barbareschi , ma Repubblica, Corriere e Stampa, nonostante ci fossero il presidente della Camera e Presidente della Repubblica, non ne hanno parlato. Niente. Per la prima volta in Italia si fa la giornata nazionale contro la pedofilia con le più alte cariche di Stato e non esce una virgola sui giornali”. Per Barbareschi le possibili risposte sono due: in parte per miopia da parte del mondo dell’informazione, ma non solo, per Barbareschi c’è “una mafia trasversale pedofila, vera, che esiste in questo paese. Tant’è vero che io mi sto battendo perché vengano fatti i nomi e cognomi di un’indagine che c’è da anni nascosta, tenuta ferma con nomi eccellenti. Finché non rompiamo questo muro di omertà, noi anche come governo ci rendiamo complici di una cosa pazzesca”.
Nonostante tutto, spiega Pietro Forno, procuratore della Repubblica di Torino, oggi sul tema c’è una coscienza nuova. “C’è stato un grande cambiamento culturale – ha affermato Forno -. Se confronto i primi processi che ho condotto come pubblico ministero a Milano in materia di abuso su minori e quello che succede adesso, mi rendo conto che c’è stata una trasformazione enorme da parte dell’opinione pubblica e degli operatori. Ricordo ancora l’incredulità che c’era rispetto a questi fatti”. Incredulità che c’è ancora oggi per alcuni tipi di violenza sui minori. “Oggi si incomincia a scoprire la violenza al femminile – ha aggiunto Forno -. Fino a poco tempo fa era un tabù. Se mi dicevano che una madre ha interazioni sessuali col proprio figlio avrei potuto rispondere non è possibile, invece oggi sappiamo che è possibile e che ci sono tutta una serie di dinamiche”. Negli ultimi anni, però conclude Forno, sono stati fatti significativi passi avanti tra gli attori del contrasto del fenomeno, soprattutto nel lavoro di rete tra diverse professionalità, ma la repressione resta uno degli interventi più importanti anche per prevenire gli abusi. "Reprimere determinati reati significa sostanzialmente porre le basi perché una prevenzione si possa realizzare - ha aggiunto Forno -. Non ci sono altre strade. Sarebbe illusorio pensare ad una prevenzione in questa materia senza reprimere tutte le condotte illecite, soprattutto le più gravi che vengono compiute a danno dei minori". (ga)