10 maggio 2011 ore: 16:19
Economia

Barriere architettoniche, Baio (Api): “Censire immobili inaccessibili e eliminare barriere”

In un’interrogazione a risposta orale, la senatrice dell’Api chiede al governo di promuovere un tavolo tecnico con le Prefetture per promuovere l’accessibilità degli edifici. “In Italia mezzo milione di persone possono considerarsi prigioniere in casa”
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ROMA – “Promuovere un tavolo tecnico con le Prefetture per predisporre un meccanismo di censimento e di monitoraggio degli immobili pubblici e privati dotati di elementi strutturali che rendono difficile o impossibile l'accesso a chi ha difficoltà motorie, coordinando attività di eliminazione degli stessi”. È quanto chiede la senatrice Emanuela Baio dell'Api in un’interrogazione a risposta orale presentata al ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al ministro dell'Interno. “In Italia mezzo milione di persone possono considerarsi “prigioniere in casa” – spiega Baio - e troppo spesso sono impossibilitate a spostarsi agilmente nella propria città. Troppe le barriere che ostacolano i loro percorsi. Partendo dal caso emblematico di un giovane di La Spezia, ho presentato una interrogazione per chiedere al governo di dare completa attuazione al principio di libertà e di uguaglianza dei cittadini”.

“Secondo l'ultimo rapporto elaborato dall'Istat – cita l’interrogazione -, in Italia 2 milioni e 609 mila persone sono affette da disabilità, di cui 700 mila hanno limitazioni motorie e circa 376 mila non sono in grado di svolgere, da sole, le principali attività di cura della persona”. A garantire l’autonomia delle persone con disabilità, la legge n. 104/92 che all'art. 24 prevede “che tutte le opere edilizie riguardanti edifici pubblici e privati aperti al pubblico devono essere progettate e realizzate senza barriere architettoniche e stabilendo, all'art 26, la realizzazione di tutti gli interventi necessari a consentire alle persone affette da disabilità di muoversi liberamente sul territorio”. A dar man forte anche la Convenzione delle Nazioni unite sui diritti delle persone con disabilità ratificata in Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18, “allo scopo di promuovere, proteggere ed assicurare alle persone affette da handicap,  il pieno ed uguale godimento del diritto alla vita, alla salute, all'istruzione, al lavoro, ad una vita indipendente, alla mobilità e, in generale, alla partecipazione alla vita politica e sociale”.

Ma nella realtà spesso ci si trova ad affrontare casi concreti che mostrano come queste leggi non sempre trovino applicazione. Come il caso di Michele Pieretti, da cui parte anche l’interrogazione. “Nella città di La Spezia – spiega Baio -, in località Fabiano Alto, abita Michele Pieretti, un giovane affetto da  grave handicap motorio che può uscire da casa solo se viene trasportato di peso lungo la scalinata pubblica che congiunge la sua abitazione ad una strada principale”. La situazione di Pieretti, spiega il senatore, “è stata più volte segnalata all'amministrazione comunale e posta all'attenzione del Parlamento, senza che ciò abbia sortito effetti risolutivi”. Inadempienza che “costituisce una palese forma di discriminazione, perché crea e mantiene una barriera che ostacola il pieno godimento dei diritti e delle libertà fondamentali di una  persona con disabilità” e che è rappresentativo, spiega Baio, delle difficoltà in cui versano le persone che si trovano nelle stesse condizioni del giovane.

Al governo, l’interrogazione chiede “quali misure di competenza intenda adottare per evitare il verificarsi di altri casi simili a quello segnalato, se i Ministri in indirizzo non ritengano necessario intervenire, secondo gli strumenti a disposizione, affinché il Comune di La Spezia provveda ad eliminare  l'ostacolo architettonico segnalato; quali iniziative di competenza intendano adottare per assicurare la piena e corretta applicazione della legge n. 104/1992 su tutto il territorio nazionale, infine se i ministri non ritengano necessario promuovere un tavolo tecnico con le Prefetture per predisporre un meccanismo di censimento e di monitoraggio degli immobili pubblici e privati dotati di elementi strutturali che rendono difficile o impossibile l'accesso a chi ha difficoltà motorie, coordinando le attività di eliminazione degli stessi”.
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