7 maggio 2014 ore: 15:58
Disabilità

Barriere architettoniche: la Lombardia aggiunge altri 4 milioni ai fondi per superarle

La regione approva la mozione proposta dal Pd, dopo il taglio del finanziamento previsto per quest'anno del 55%. Il problema però è che questo fondo grava solo sulle casse regionali
Barriere architettoniche carrozzina di fronte a scale

MILANO – Nuovi fondi per superare le barriere architettoniche in Lombardia. Regione Lombardia approva la mozione proposta dai consiglieri regionali Pd Marco Carra, Carlo Borghetti, Gian Antonio Girelli e Sara Valmaggi (che hanno avuto il voto favorevole anche della litsa in appoggio alla Lega Maroni presidente) per chiedere un impegno concreto del Pirellone contro porte troppo strette, vecchi ascensori, rampe di scale e altre barriere che trasformano la vita quotidiana di tante persone con disabilità in un percorso a ostacoli.

Lo stanziamento dei fondi previsto per l'anno corrente, infatti, era stato decurtato del 55% all'inizio del 2014. Al Pirellone la maggioranza ha messo così la retromarcia e ha aggiunto ai 4,5 milioni già previsti un altro contributo da 4,15 milioni di euro. In questo modo, questo stima Marco Carra, primo firmatario della mozione, si potranno finanziarie tutte le richieste pervenute per l'abbattimento delle barriere architettoniche.

"La Giunta non può nascondersi dietro a problemi di bilancio - aggiunge Marco Carra -. Il numero delle persone non autosufficienti è elevatissimo e interessa decine di migliaia di famiglie lombarde". Il problema delle barriere architettoniche in Lombardia, infatti, non riguarda solo le 310 mila persone con disabilità (di cui 26 mila minori) e le 38mila persone con disabilità gravissime ma anche 380 mila anziani non autosufficienti. L'assessore alla Casa Paola Bulbarelli sottolinea però che "a partire dal 2002 non è stato più rifinanziato dallo Stato, ad eccezione del 2004, facendo così venir meno un importante strumento a vantaggio delle persone diversamente abili, e determinando anche un'evidente contraddizione rispetto agli orientamenti legislativi, nazionali e internazionali, tesi a garantire la piena parità sostanziale e il riconoscimento dei diritti di queste persone. Solo alcune Regioni - precisa l'assessore - con proprie leggi, hanno fatto come noi e previsto risorse alternative a quelle dello Stato". I criteri con cui Regione Lombardia calcolerà quanto stanzierà per ogni singolo intervento richiesto, dipende da quanto è grave la disabilità di chi ne ne fa richiesta e dal suo reddito Isee. (lb) 

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