Barriere: muoversi in città per i disabili? Come fare "parkour" tutti i giorni
- BERGAMO - Provare a superare gli ostacoli, per andare oltre le barriere: si potrebbe sintetizzare così il senso della manifestazione che il Comitato provinciale per l’abolizione delle barriere architettoniche e il Festival “In Necessità Virtù” (che vede tra i promotori il Centro servizi volontariato di Bergamo), in collaborazione con alcuni atleti e istruttori bergamaschi di parkour, organizzano domenica 2 ottobre a partire dalle ore 15.00 a Bergamo sul Sentierone in occasione della XIV Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche. Una vera e propria performance artistica che vedrà coinvolti gli atleti di parkour, le persone con disabilità, ma anche tutti i cittadini con l’obiettivo di spiegare che le barriere architettoniche riguardano tutti e per superarle è necessario l’impegno di ciascuno.
Un accostamento che sembra quasi paradossale quello tra il parkour e chi, invece, fatica a superare degli ostacoli che a prima vista sembrerebbero banali. Il parkour è, infatti, una disciplina sportiva metropolitana che consiste nel superare tutti gli ostacoli, naturali o urbani, che si incontrano lungo un percorso attraverso salti, volteggi, equilibrio, arrampicate e tanto altro. Si può definire l’arte dello spostamento: avere la capacità di muoversi nello spazio nella maniera più efficiente possibile adattando il proprio corpo all’ambiente circostante.
E in realtà questo è proprio quello che devono fare ogni giorno persone con disabilità motorie e sensoriali, anziani, genitori con i bambini nei passeggini, donne in gravidanza, persone momentaneamente ingessate o semplicemente con il mal di schiena. Per loro ogni giorno percorrere un tratto di città può comportare il superamento di ostacoli impegnativi, che possono richiedere acrobazie degne di un atleta di parkour.
“Gli atleti di parkour affrontano gli ostacoli che si trovano di fronte utilizzando tutte le proprie forze per superarli. E riescono così a superare tutte le barriere. Apparentemente chi si trova in una situazione di difficoltà questo non lo riesce a fare, ma in realtà è quello che accade spesso ancora oggi nelle nostre città. Per questo abbiamo pensato di accostare il parkour al tema delle barriere architettoniche, per dimostrare la fatica che la loro presenza comporta, per spiegare che superarle è possibile e per sensibilizzare i cittadini sulle piccole ‘imprese’ quotidiane che devono affrontare”, spiega Massimo Malanchini, presidente di Compagnia Brincadera e ideatore dell’iniziativa.
La pratica del parkour diventa così quasi una metafora della vita: “Il percorso che compie il praticante (tecnicamente chiamato ‘tracciatore’) è un po’ come il percorso della vita: si ritrova di fronte ai suoi ostacoli che sono visti come un qualcosa di positivo. Non un problema, ma un punto di spinta, fisico e mentale”, aggiunge Marco Bellia, uno dei maestri che parteciperanno alla manifestazione di domenica a Bergamo.
Il luogo, davanti al comune di Bergamo, e la data dell’evento non sono stati scelti a caso: a partire dal 2003, infatti, è stata istituita dal Governo la “Giornata nazionale per l’abbattimento delle barriere architettoniche” che si tiene la prima domenica di ottobre di ogni anno. In tale giornata le amministrazioni pubbliche, anche in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, “assumono, nell’ambito delle rispettive competenze, iniziative volte a informare e sensibilizzare i cittadini sui temi legati all’esistenza delle barriere architettoniche; sostengono altresì azioni concrete per favorire l’integrazione delle persone in situazione di disabilità, degli anziani e di quanti comunque limitati nella mobilità”. Data e luogo significativi per ricordare anche alle istituzioni e agli enti locali la necessità del loro impegno per l’abbattimento delle barriere, architettoniche e non solo. Il ritrovo è previsto alle ore 15.00 in piazza Pontida, da dove partirà un corteo che coinvolgerà associazioni e singoli cittadini e raggiungerà Piazza Matteotti (angolo via Crispi) dove atleti e maestri si esibiranno in una performance di parkour. Dopo l’esibizione tutti coloro che vorranno proveranno a superare gli ostacoli e andare oltre le barriere, sperimentando le difficoltà che ogni giorno deve affrontare chi si trova in una situazione di disabilità.
Un’iniziativa che si colloca all’interno di un lavoro che il Comitato bergamasco per l’abolizione delle barriere architettoniche promuove da ormai 30 anni: “Sicuramente in questi decenni si sono fatti molti passi in avanti per garantire il diritto all’accessibilità per tutti, ma è evidente che ci sono ancora molti problemi da risolvere e ostacoli da superare”, spiega Rocco Artifoni, vice-presidente del Comitato. “Non basta ricordarsene una volta l’anno, ma almeno una volta all’anno è possibile richiamare tutti alla propria responsabilità perché la libertà delle persone non venga più limitata o negata”. Abolizione delle barriere, quindi, non solo fisiche, ma anche mentali, per arrivare ad una vera integrazione di tutti all’interno della nostra società. Lo spiega Giuseppe Goisis, direttore artistico del Festival In necessità virtù: “Quando esercitano la comprensione di se stessi gli esseri umani scoprono che sono finiti. Che sono limitati, nel tempo e nello spazio. Che hanno barriere, invalicabili. Ma accanto alle barriere invalicabili che spettano alla nostra condizione di umani, esistono le barriere valicabili, evitabili, superabili, inutili. Scenderemo in piazza domenica per non permettere a certi limiti e barriere di divenire una costrizione e un impedimento a essere, ma per trasformarli in tensione verso l'infinito. Per questo il nostro Festival, In Necessità Virtù, esiste”. (Chiara Roncelli)