Beni confiscati, quando la "restituzione sociale" dà "ottimi risultati"
BOLOGNA - Sottrarre e riutilizzare i beni confiscati alle mafie "porta frutti per tutto il Paese". A dirlo è Rita Ghedini, presidente di Legacoop Bologna e di Cooperare con Libera terra, l'agenzia che riunisce 70 cooperative che operano sui beni confiscati in tutta Italia. Imprese che ieri, 6 ottobre, si sono riunite a congresso a Bologna, negli spazi del parco Fico-Eataly world, per fare il punto della situazione. E i numeri sono confortanti. "Il bilancio del consorzio supera nel 2017 i sette milioni di euro - ha sottolineato Ghedini - quello aggregato delle cooperative è oltre cinque milioni, che occupano in tutto 200 persone. A dimostrazione che un'opera coordinata, condivisa e coerente per la restituzione sociale dei beni confiscati alle mafie dà risultati ottimi non solo per i territori su cui insiste, ma anche per tutto il Paese", afferma la presidente di Legacoop.
Presente in mattinata anche il fondatore di Libera, don Luigi Ciotti, che ha tenuto un incontro pubblico alla presenza di molti studenti, parlando di legalita', fragilita' sociali, immigrazione ed ecologia. "In questo momento il Paese è attraversato da molte paure- ha affermato don Ciotti - di fronte alle quali dobbiamo reagire". Al congresso di Libera Terra ha inviato il suo messaggio anche la presidente dell'Assemblea legislativa dell'Emilia-Romagna, Simonetta Saliera. "Purtroppo assistiamo a un momento storico in cui si rischia di derogare all'importanza di privare la criminalità organizzata del patrimonio - ha messo in guardia Saliera - non si deve abbassare la guardia sul fatto che, dando la possibilità di vendere beni confiscati, ci sia l'oggettiva seria possibilità che ritornino, direttamente o indirettamente, di proprietà delle cosche".(DIRE)