25 ottobre 2021 ore: 16:29
Disabilità

Blocco assegni d'invalidità, Coordinamento salute mentale: "Misura ingiusta"

Il Coordinamento commenta la decisione dell’Inps secondo cui, per avere diritto all’assegno per invalidi civili parziali non si deve prestare alcuna attività lavorativa: "Si tratta di persone che svolgono spesso attività terapeutiche o formative e con modesti compensi"
ragazza disabile al lavoro

ROMA - Una “misura ingiusta che colpisce famiglie, già duramente provate dall’emergenza pandemica, che devono affrontare quotidianamente gravi problemi di salute e di invalidità”. Così il Coordinamento nazionale per la Salute Mentale commenta la decisione dell’Inps secondo cui, per avere diritto all’assegno per invalidi civili parziali (287,09 euro al mese), con invalidità tra il 74 e il 99%, non si deve prestare alcuna attività lavorativa, neanche minima, che produca reddito, a prescindere dalla misura del reddito stesso.

"Si tratta delle persone più povere con disabilità gravi, quelle che hanno un reddito annuale molto basso, che svolgono spesso attività terapeutiche o formative e con modesti compensi. – prosegue il Coordinamento - Occorre un intervento immediato di Governo e Parlamento per superare l’interpretazione Inps del tutto restrittiva delle norme sull’invalidità, attuando pienamente la Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità”.

Nei giorni scorsi il ministro per la disabilità Erika Stefani ha confermato il proprio impegno a definire con le associazioni una "strada per superare l’ingiustizia normativa". Molte, infatti, le reazioni critiche al nuovo requisito all’indomani della comunicazione dell’istituto.

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