18 dicembre 2009 ore: 15:45
Società

Boldrini (Unhcr): "Media appiattiti sull’equazione immigrazione uguale minaccia alla sicurezza"

La portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati commenta l'indagine dell’Osservatorio sulla Carta di Roma. "Per le redazioni dovrebbe diventare un utile strumento di lavoro"
Roberto Sollini/Comunità di Capodarco di Fermo Redattore sociale 2009. Laura Boldrini

Laura Boldrini

ROMA – "Quello che fino a ieri era una sensazione oggi è un dato di fatto. Questa ricerca ci restituisce una fotografia preoccupante di come i media siano appiattiti sull’equazione immigrazione uguale minaccia alla sicurezza. Per noi è un campanello d’allarme, che se non viene accolto ci dice che non c’è la volontà di raddrizzare il tiro. Per le redazioni, invece, dovrebbe diventare un utile strumento di lavoro”. Lo ha dichiarato questa mattina a Roma, Laura Boldrini, portavoce dell’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr), a margine della presentazione dei dati dell’Osservatorio sulla Carta di Roma.

Il portavoce dell’Unhcr ha poi ribadito l’importanza dell’uso di un linguaggio appropriato e corretto quando si parla di immigrazione. Un atteggiamento, che secondo i dati della ricerca è poco praticato da larga parte dei giornalisti italiani. “Clandestino è ormai una parola inflazionata. Vengono chiamati così tutti i migranti che arrivano via mare, senza fare attenzione se si tratti di richiedenti asilo o rifugiati- continua Boldrini- È un termine che ha un’accezione decisamente negativa, bisogna cominciare a pensare che non è certo un privilegio non avere i documenti”.

Secondo Boldrini un altro problema legato alla rappresentazione dell’immigrazione nei media italiani è il legame, quasi esclusivo, delle storie degli stranieri ai fatti di cronaca nera o giudiziaria. “I giornali dovrebbero uscire dagli stereotipi e cercare storie di un’Italia che fa tanto, in termini di integrazione, ed è invece completamente oscurata- ha detto-. Queste persone non hanno nessun riconoscimento mediatico, per i mezzi d’informazione gli eroi del quotidiano non esistono. C’è un’Italia della solidarietà e del lavoro. Perché dobbiamo leggere solo di gente impaurita e non vedere mai l’altra parte del paese che porta avanti le esigenze reali?” . (ec)
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