Bologna, apre a San Lazzaro la prima casa rifugio arcobaleno
Bologna - Apre a San Lazzaro la prima Casa rifugio a Bologna per persone Lgbtqi+, discriminate o rifiutate per il proprio orientamento sessuale o identità di genere. La struttura sorge in un alloggio Erp messo a disposizione dal Comune guidato dalla sindaca Isabella Conti, per due persone. Sarà gestita da una cordata di associazioni di cui è capofila il Gruppo Trans, che ha lanciato una raccolta fondi con l'obiettivo di raggiungere almeno 30.000 euro per sostenere le spese del progetto. Oltre a vitto e alloggio, infatti, per le persone ospitate saranno previsti anche servizi assistenziali, sanitari, educativi e formativi. Altri fondi serviranno poi per mantenere aperta la struttura (ad oggi l'affidamento è per 18 mesi) e in futuro anche per ampliarla. Gli arredi sono stati donati dalla Fondazione Ikea.
La 'Casa Arcobaleno' di San Lazzaro, una delle otto finora aperte in Italia, la prima a Bologna, è stata inaugurata ufficialmente lunedì scorso, 20 novembre, in occasione della giornata dedicata alle vittime di transfobia. Ed è intitolata a Lucy Salani, l'unica persona trans italiana a essere sopravvissuta al campo di concentramento nazista di Dachau, scomparsa un anno fa. "Abbiamo creato una realtà molto bella, per una società più evoluta- commenta Conti- l'idea di destinare una casa popolare alle persone discriminate o ripudiate dalle famiglie, che fanno fatica a trovare lavoro e avere dignità sociale a causa di uno stigma e di un pregiudizio, credo che sia uno degli strumenti più importanti che abbiamo come Istituzioni per garantire la vera applicazione dell'articolo 3 della nostra Costituzione, cioè il principio di uguaglianza sostanziale tra le persone". Casa Salani può ospitare due persone con un patto di ospitalità rinnovabile ogni sei mesi, inviate alla struttura tramite la rete delle associazioni Lgbtqi+ del territorio.
"Non è un parcheggio- ci tiene a spiegare Cristian Leonardo Cristalli, coordinatore della Casa Arcobaleno di San Lazzaro e delegato alle politiche trans di Arcigay nazionale- ma ci saranno servizi di sostegno e accompagnamento. Sarà uno strumento per aiutare tante persone che lottano ogni giorno contro l'odio, la transfobia, la precarietà e l'esclusione lavorativa. E' un progetto necessario, l'Italia è al primo posto in Europa per persone trans uccise con Turchia e Azerbaigian. Bologna per molti aspetti è un'isola felice, però intercettiamo ogni giorno casi di donne trans, per lo più migranti, che subiscono un'esclusione sociale fortissima. Abbiamo bisogno di questi presidi di umanità. Si parla tanto di teoria gender, ma noi non siamo una teoria: siamo persone e abbiamo diritti". Al centro antidiscriminazioni del Cassero a Bologna, in un anno sono stati registrati 120 accessi, molti con problemi di emergenza abitativa e un quarto in cerca di lavoro o disoccupati. Circa il 25% degli accessi riguarda persone trans.
"Come uomini dobbiamo farci carico del contrasto alla violenza di genere- afferma Juri Guidi, assessore alle Pari opportunità di San Lazzaro- dobbiamo cambiare l'impostazione sociale e culturale legata al patriarcato, che a San Lazzaro rifiutiamo". All'inaugurazione della 'Casa Arcobaleno Lucy Salani' è presente anche Franco Grillini, storico leader del movimento omosessuale bolognese e italiano, che ricorda il periodo della lotta all'Aids negli anni '80. "Eravamo soli, lo Stato non faceva niente e l'Arcigay era il sostituto dello Stato. Soffrivamo della mancanza di servizi alla persona, se avessimo avuto questi centri allora sarebbero stati preziosi. Ci sono voluti anni, ma ci siamo arrivati. E sono contento che questa casa sia intitolata a Lucy. E' un cerchio che si chiude".
(DIRE)