Bologna, i richiedenti asilo fanno manutenzione sui sentieri della collina
RIOVEGGIO (Bologna) – Il sentiero 913 del Cai scende da Brento ai piedi della parete rocciosa del Castellazzo e arriva ai ruderi della millenaria Pieve di S. Ansano, distrutta dalla Seconda Guerra Mondiale e dall’incuria. Ruderi che sono stati riportati alla luce, ripulendoli dall’edera e dai rovi che negli anni li hanno resi invisibili, grazie al lavoro volontario delle associazioni che fanno parte della Consulta escursionismo Bologna e delle sezioni territoriali del Cai a cui, da qualche settimana, si sono uniti 5 richiedenti asilo accolti nelle strutture di accoglienza di Rioveggio gestite per conto della Prefettura di Bologna dalla cooperativa Lai-Momo. “Il Cai cercava volontari per ripulire i sentieri della collina e renderli agibili e i ragazzi sono stati entusiasti e contenti di poter dare una mano. Grazie al loro lavoro, sono stati ripuliti anche i ruderi di un luogo di culto cristiano”, spiega Nicola Pela, operatore della cooperativa Lai-Momo. Sono 5 i richiedenti asilo coinvolti nel progetto, 3 di origine subsahariana e 2 provenienti dal Pakistan. Hanno tra i 20 e i 30 anni, sono a Rioveggio da circa 6 mesi e frequentano i corsi di italiano per adulti.
Il progetto è stato reso possibile anche grazie al Comune di Monzuno che ha provveduto a fornire parte delle attrezzature (scarpe e guanti), al Cai che ha dato berretti antinfortunistica e scarpe e ad Auser che provvede al trasporto. Le associazioni non profit riunite nella Consulta escursionismo Bologna fanno interventi di manutenzione dei sentieri tre giorni alla settimana: grazie al loro lavoro è stato possibile aprire un certo numero di percorsi anche dal centro di Bologna alla collina. In particolare, il lavoro volontario attualmente in corso riguarda alcuni sentieri della rete escursionistica nel territorio del comune di Monzuno e dintorni (sentieri Cai BO 049-053-910-913). (lp)