3 agosto 2023 ore: 11:16
Società

Borgo Mezzanone, in arrivo entro agosto 130 moduli abitativi per i braccianti

Soddisfatto il segretario nazionale della Flai Cgil, Giovanni Mininni, che però avverte: “Non rappresentano ancora una soluzione definitiva. La risposta giusta, come prescrive la legge 199 contro sfruttamento e caporalato, è un’accoglienza in alloggi dignitosi”
Caporalato, braccianti agricoli immigrati
ROMA - “La Prefettura di Foggia ha preso l’impegno ad aprire entro il mese di agosto 130 moduli abitativi, in grado di ospitare oltre 400 persone, che in futuro aumenteranno di numero e potranno dare alloggio a più di mille persone. Un primo passo necessario per evitare di piangere nuove vittime nei roghi che quasi quotidianamente colpiscono la baraccopoli di Borgo Mezzanone”. A darne notizia è il segretario nazionale della Flai Cgil, Giovanni Mininni che in una nota si dice soddisfatto del risultato raggiunto dopo le tante richieste inviate. “La lotta paga – dice Mininni -. Nella regione che ha dato i natali a Giuseppe Di Vittorio, le ripetute mobilitazioni dei lavoratori agricoli migranti, con la Flai Cgil di Foggia sempre al loro fianco, hanno portato a dei risultati concreti”.
 
Per Mininni, il ghetto di Borgo Mezzanone è “un luogo indegno, che le autorità e gli Enti locali si sono impegnati a bonificare nel più breve tempo possibile, assicurando condizioni di vita più dignitose. Abbiamo chiesto bagni chimici e acqua potabile per i lavoratori agricoli migranti impegnati nella raccolta di frutta, verdura e ortaggi nelle vaste campagne della Capitanata e in altre zone agricole pugliesi. Anche su questo punto la Prefettura di Foggia si è impegnata a rispondere a breve”. 
 
Altro aspetto importante, spiega Mininni, “l’assicurazione di riconsegnare i documenti, a partire dal permesso di soggiorno, per i lavoratori che li hanno perduti negli incendi. L’ennesimo sit-in di migranti sotto la Prefettura di Foggia ha dato nuova linfa al protagonismo di questi lavoratori che con la loro fatica, quasi sempre sottopagati e a rischio della vita, contribuiscono alla ricchezza del nostro paese e ci permettono di avere buon cibo in tavola”.  
 
Le case mobili promesse, tuttavia, per Mininni “non rappresentano ancora una soluzione definitiva”. “La risposta giusta, come prescrive la legge 199 contro sfruttamento e caporalato è un’accoglienza in alloggi dignitosi – chiarisce il segretario nazionale della Flai Cgil -. Ma il problema principale adesso era quello di rispondere all’emergenza incendi, che si intensificano con il caldo, nella stagione in cui gli abitanti del ghetto quasi raddoppiano. I soldi per superare questi posti vergognosi ci sono, messi a disposizione dal piano nazionale di ripresa e resilienza, bisogna andare avanti. E abbiamo apprezzato la disponibilità del Prefetto ad adoperarsi con i Comuni per i progetti di attuazione del Pnrr”.
 
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