Bossi-Fini, ''nessun pescatore indagato per soccorso ai migranti''
ROMA – “Nessun pescatore è mai stato indagato per aver soccorso migranti in mare”. Lo dice il procuratore di Agrigento Renato Di Natale, smentendo le numerose affermazioni secondo cui i soccorritori dei naufraghi finirebbero nel registro degli indagati per “favoreggiamento dell’immigrazione clandestina”. Anzi, aggiunge il procuratore, “semmai noi mettiamo sotto processo i pescatori che fanno omissione di soccorso, come prevede l’articolo 1.158 del codice della navigazione”. La legge Bossi-Fini, spiegano dalla Procura, prevede l’apertura dei fascicoli “soltanto se i pescatori escono volutamente in mare per andare a raccogliere immigrati lontano dalle nostre coste, non certo se soccorrono barconi in difficoltà”.
Parole simili arrivano dai pescatori di Lampedusa. “Mai nessuno di noi è stato indagato per soccorso ai migranti – spiega Salvatore Martello, presidente del Consorzio dei pescatori di Lampedusa – C’è molta disinformazione sull’argomento”. Stesse affermazioni anche dai pescatori di Mazara del Vallo, anche loro spesso impegnati ad aiutare barconi in difficoltà: “Indagini sui pescatori per soccorso ai migranti? Mai avuta notizia” dice Giovanni Tumbiolo, presidente del distretto produttivo della pesca di Mazara. E sulla Bossi Fini: “I nostri pescatori non sanno neppure così, conoscono soltanto la legge del mare, che impone i soccorsi alle barche in pericolo”.