2 febbraio 2017 ore: 12:11
Disabilità

Buona scuola, per Fand "troppi errori e lacune" nei decreti attuativi

In audizione alla Camera, il presidente Bettoni ha evidenziato i nodi critici, dovuti in parte all'inadeguato coinvolgimento delle associazioni. Per quanto gli alunni disabili, Fand chiede “tetto massimo di 20 alunni, formazione più specifica, tecnologie assistive e continuità didattica”. E chiede “altri incontri”
Disabile a scuola, sostegno

ROMA - “Troppi errori e lacune da risolvere” nei decreti attuativi della Buona Scuola: lo ha detto chiaramente Franco Bettoni, presidente nazionale della Fand, audito in Commissione alla Camera, presso le Commissioni Cultura e Affari sociali. Bettoni ha innanzitutto premesso che l'inadeguatezza dei decreti è dovuta anche al fatto che, agli incontri dei mesi scorsi tra le rappresentanze politiche e tecniche del Miur e le associazioni, non ha mai fatto seguito, da parte del ministero stesso, l’invio di una bozza di testo che permettesse un reale confronto su quanto recepito.

“Dopo aver consegnato una nostra proposta di emendamenti ai decreti attuativi, che devono essere profondamente rivisti per rispondere alle necessità dei nostri bambini e ragazzi inclusi nella scuola, abbiamo sottolineato che è per noi inaccettabile la soppressione dell’art. 15 della legge 104/92 alla quale consegue che le famiglie e le associazioni dei disabili vengono escluse dal percorso che definisce le risorse necessarie per il sostegno e rivendichiamo la necessità di ripristinare il numero massimo di alunni per classe a 20”. 

Per quanto riguarda sempre il decreto sull'inclusione, “abbiamo ribadito la necessità di una formazione più specifica per gli insegnanti di sostegno - ha aggiunto Bettoni - che comprenda anche la conoscenza delle tecnologie assistive, per favorire l’inclusione scolastica e facilitare l’apprendimento dei ragazzi con disabilità, rilevando che la continuità didattica così formulata, non è assolutamente garantita considerando che, per noi, non riguarda solo quella del docente per il sostegno”. 

Per quel che riguarda invece il decreto 380 sui servizi per l'infanzia, “il Miur sembra essersi 'dimenticato' di come debbano essere adeguatamente formati gli educatori; pertanto chiediamo con forza che, nel percorso formativo vengano inseriti almeno 60 Cfu sulle tematiche della disabilità specificatamente riferiti a quei primi anni di vita, come condizione indispensabile per un corretto sviluppo del bambino con disabilità al fine di prevenire disabilità 'secondarie'”. In conclusione, “al fine di colmare il divario tra le richieste della Fand ed i testi dei decreti”, Bettoni chiede che “a questo primo incontro ne seguano altri, per un opportuno e indispensabile confronto con le associazioni di disabili”.

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