Caffè Alzheimer. La richiesta al governo: “Mille strutture per oltre 30mila persone”
“I Caffè rappresentano iniziative replicabili e a basso costo, capaci di coinvolgere il malato e il caregiver, hanno un’impostazione multidisciplinare grazie alla presenza di diverse figure professionali e si giovano della centralità del prezioso lavoro dei volontari - spiega la fondazione in una nota -. L’esperienza condotta dalla Fondazione di 16 Caffè svolti in 9 Regioni, in collaborazione con l’Associazione Italiana di Psicogeriatria, l’Istituto di Neuroscienze di Padova del Cnr, Alzheimer Uniti Italia e Amici di Casa Insieme Odv, ha consentito la raccolta di dati poi confluiti in uno studio che evidenzia la diminuzione degli stati depressivi, il miglioramento comportamentale e il mantenimento di condizioni discrete di vita nei pazienti che hanno frequentato gli appuntamenti dei Caffè”.
Per queste ragioni, alla luce di numerose altre evidenze rispetto alle peculiarità dei Caffè Alzheimer con ricaduta positiva sulla vita degli ammalati e dei loro caregiver -in grandissima parte familiari –, la Fondazione “chiede al Governo e alle Regioni di coordinarsi per impiegare le risorse dei Fondo per l’Alzheimer e le Demenze, dello stesso Fondo Sanitario e di altri fondi sociali disponibili per supportare 1000 Caffè Alzheimer su tutto il territorio nazionale, capaci di far salire il numero dei beneficiari: persone con una demenza, assistenti e famiglie, professionisti e volontari a oltre le 30mila. Va ricordato che il Monitor europeo demenze 2023, di Alzheimer Europe, misura il livello di cura e assistenza ai pazienti con Alzheimer con dieci indicatori: al punto numero due ci sono i Caffè Alzheimer e l’Italia prende un’insufficienza piena (così come sugli altri nove ambiti)”.
La Fondazione annovera, tra i componenti del suo Comitato Scientifico, il Professor Marco Trabucchi, già presidente dell’Associazione Italiana di Psicogeriatria che, tra il 2008 e il 2011, ha portato in Italia l’esperienza dei Caffè Alzheimer, nati nel Nord Europa una ventina di anni fa. La Fondazione infatti ha realizzato il primo Forum nazionale dei Caffè Alzheimer, giunto alla sua terza edizione ed è impegnata, nel triennio 2024-2026, nell’ampliamento del progetto in tutte le regioni italiane, con il coinvolgimento di 80 associazioni, già questo mese avrà inizio l’attività di 54 Caffè in 15 Regioni, metodologicamente condivisa attraverso un protocollo di intervento e di valutazione comune. Se agli sforzi del volontariato si unisse la volontà di Governo e Regioni nella programmazione nazionale dei Caffè Alzheimer, si potrebbe riuscire a raggiungere un grande numero di persone con capacità cognitive certo non integre, ma da conservare il più a lungo possibile. Questo è sembrato, alla Fondazione Maratona Alzheimer, il modo più giusto e non retorico di celebrare la Giornata Mondiale dell’Alzheimer, con il pensiero rivolto ad ogni persona con una demenza e alle loro famiglie, troppo spesso dimenticate e aggravate da un lavoro di cura difficile che si fa, a volte, stremante perché condotto in solitudine.