10 gennaio 2018 ore: 15:56
Società

Cala la dispersione scolastica, ma resta forte il divario Nord-Sud

Diminuisce dal 20,8% di dieci anni fa al 13,8% del 2016. Persistono le differenze di classi sociali come discriminanti principali: chi vive in povertà assoluta ha molte più probabilità di abbandonare gli studi. La fotografia della Cabina di regia del ministero
Scuola - banchi vuoti, scuola

Roma - Cala la dispersione scolastica ma persistono le differenze di classi sociali come discriminanti principali: chi vive in poverta' assoluta ha molte piu' probabilita' di abbandonare gli studi. Sono queste le indicazioni principali del lavoro della Cabina di regia istituita a maggio sulla dispersione scolastica presentato oggi dalla ministra dell'Istruzione, Valeria Fedeli, e l'esperto sul tema, Marco Rossi Doria, che prevede inoltre una serie di raccomandazioni sulle azioni da mettere in campo nei prossimi 5 anni e una panoramica completa sul fenomeno per realizzare un 'piano nazionale di contrasto'.

Un documento da cui emerge un calo del fenomeno, con un tasso del 13,8% di coloro che abbandonano precocemente gli studi (dato 2016) contro il 20,8% di dieci anni fa. Tuttavia restano forti gli squilibri territoriali, con Sicilia, Campania, Sardegna sopra la media nazionale. I maschi sono piu' coinvolti delle femmine, cosi' come percentuali piu' alte si registrano fra studenti di cittadinanza non italiana che non sono nati in Italia e fra coloro che partono da condizioni economiche e sociali meno vantaggiose. In Italia ci sono infatti oltre 1 milione di persone in crescita (fra i 3 e i 18 anni) e in eta' scolare che vivono in condizione di poverta' assoluta.

Fra gli obiettivi prefissati dal documento, l'abbattimento dei tassi di abbandono al di sotto del 10% (che e' il limite europeo) in tutte le aree del Paese e l'aumento degli investimenti per elevare il livello delle conoscenze e competenze di base e di cittadinanza. Obiettivi da raggiungere mettendo in campo: una governance unitaria affidata al governo, con l'accordo di Regioni e Comuni, sotto il controllo del Parlamento per coordinare azioni e interventi, fare una ricognizione degli strumenti gia' in campo, concretizzare nuove proposte; un piano di azioni nazionale delle misure anti-dispersione; l'individuazione di aree di educazione prioritaria su cui concentrare gli interventi (a partire dal rafforzamento del passaggio fra scuola primaria e secondaria); L'allocazione di risorse sulla base dei risultati di apprendimento e dei tassi di dispersione; l'estensione dei servizi per la prima infanzia; Il rafforzamento delle reti territoriali per la valorizzazione delle buone pratiche; l'attivazione di interventi per fare in modo che citta' e quartieri entrino sempre piu' in relazione con le comunita' educanti; il rafforzamento della base di dati.

A livello scolastico, suggerisce il documento, vanno studiate modalita' specifiche di composizione delle classi, va rafforzata e favorita la didattica laboratoriale con una gestione piu' flessibile e aperta delle classi stesse, va ricostruito il patto fra scuola e famiglie. Il contrasto alla dispersione e alla poverta' educativa, prosegue il documento, va promosso, in concreto, anche attraverso un'edilizia scolastica di qualita', l'estensione del tempo pieno, la promozione di attivita' che vadano oltre l'orario scolastico, il sostegno all'innovazione digitale e ai laboratori, la formazione dei docenti.

"Grazie al lavoro della Cabina di regia- ha detto Fedeli- offriamo al Paese una fotografia chiara del fenomeno che, voglio dirlo chiaramente, non e' semplicemente uno dei problemi della scuola italiana ma del Paese intero. L'abbandono e la dispersione sono il fallimento di tutta la societa'. Si tratta di fenomeni che vanno contrastati con forza, perche' dove la dispersione e' alta vuol dire che non sono garantite a sufficienza pari opportunita' ai ragazzi cosi' come non viene garantito un diritto sancito dalla Costituzione".

"La riduzione delle diseguaglianze- ha aggiunto Rossi Doria- e' un diritto da garantire ai nostri ragazzi. Su questo fronte servono interventi sistemici e di lungo termine, una metodologia d'azione condivisa e partecipata con un forte coinvolgimento dal basso che metta al centro le studentesse e gli studenti, le docenti e i docenti, le famiglie. Abbiamo il dovere di contrastare la dispersione e creare opportunita' per chi abbandona i percorsi di istruzione". (DIRE)

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