8 novembre 2017 ore: 11:23
Disabilità

Camminare (24 ore) per cambiare lo sguardo sulla disabilità. E superare le barriere

Il 10 e 11 novembre, a Torino, “Il cammino di Marcella 24h/24”, promosso dall’associazione “La locanda delle idee”. Nel 2011 il primo “cammino”, per riflettere e sensibilizzare sulle barriere culturali. Nel 2013 è nato il Cammino di Marcella Piemonte: un circuito di 600 chilometri, prima ipotesi di itinerario a piedi per tutti
Il cammino di Marcella
Il cammino di Marcella

TORINO – Camminare per conoscere, per pensare, per sensibilizzare e, soprattutto, per cambiare, per superare quelle barriere culturali che ancora oggi si ergono di fronte a disabilità e diversità in genere. E’ la sfida del “Cammino di Marcella 24h/24”, promosso dall’associazione “La locanda delle idee”, insieme a Glocandia onlus, in programma a Torino dalla mezzanotte di venerdì 10 novembre alla mezzanotte di sabato. Camminare per cambiare lo sguardo, dunque, è lo scopo dell’iniziativa, che segue la scia del “Cammino di Marcella” del 2011, un viaggio a piedi ideato per raccogliere informazioni sull’abbattimento delle barriere culturali. Nel 2013 è nato poi il “Cammino di Marcella Piemonte” , un circuito di circa 600 chilometri, prima ipotesi di un possibile itinerario a piedi per tutti. 

L’ultima iniziativa è appunto il progetto “Cammino di Marcella 24h/24”, un piccolo contributo al tentativo di modificare lo sguardo sulla disabilità, che dà appuntamento a chi è interessato alla ricerca di percorsi accessibili a tutti, dalla mezzanotte di venerdì 10 alla mezzanotte di sabato 11 novembre a Torino: “ventiquattro ore di cammino, senza dormire – precisano gli organizzatori - non per fare un record di percorrenza ma per realizzare un grande brain storming sull'identità e sui diritti dell'uomo. Si cammina lungo gli itinerari ciclopedonali del progetto regionale ‘Corona Verde - Rete di Natura, storia e città’, partendo dalla stazione di Porta Nuova, per verificare in cammino l'accessibilità della città e per diffondere la cultura del turismo per tutti. Nel corso della 24 ore sono previste sei brevi soste, in punti di ristoro, alla Locanda delle Idee di via Pigafetta 44/a e alla sede di Glocandia in via Giovanni da Verrazzano 21/a, con cibi e bevande a disposizione dei partecipanti e  momenti di confronto sul tema del turismo accessibile. 

Chiunque si può unire al cammino, anche soltanto per pochi chilometri, per donare pensieri, aneddoti e buone pratiche, possibili soluzioni che rendano la nostra società più leggera e più accogliente. Anche l’edizione 2017 del Cammino d Marcella 24h/24 è patrocinata dalla Città Metropolitana di Torino. 

Le promotrici del Cammino. Sono una mamma e una maestra le promotrici dell’iniziativa. Anna Rastello è nata a Torino nel 1962, è informatica per passione, con una lunga esperienza lavorativa a partire dalla metà degli anni ’70. E’ mamma per amore dal 1984, con tre figlie biologiche e otto figli in affidamento familiare, con cui ha condiviso periodi anche molto lunghi della loro vita. Dal 2011 ha fatto del “Cammino di Marcella” il mezzo per raccontare l’Italia e gli italiani, con l’impegno di dare un contributo per rendere la società un po’ più consapevole e rispettosa dei diritti dell’uomo e della natura. Enrica Cremonesi è nata ad Inzago (Milano) nel 1950, è stata educatrice di scuola materna per circa 30 anni. Dal 2010 ha scoperto nel cammino uno strumento importante per incontrare e parlare con le persone, per conoscere e rispettare l'ambiente. L'evoluzione di questa scoperta l'ha portata a re-impegnarsi nel campo sociale, prima sul tema dei buoni comportamenti civili, poi, attraverso l'incontro con la disabilità, per produrre un cambiamento culturale. 

Il Cammino di Marcella. Tutto iniziò nella notte tra il 12 e il 13 aprile 1997 sul viadotto “Piani”, lungo l’autostrada A26 dei Trafori: in un grave incidente stradale Marcella, una bambina di otto anni, venne sbalzata fuori dall’auto e cadde dal viadotto, alto 28 metri. I soccorritori, anche a causa dell’oscurità, non riuscivano a trovarla. In quei terribili minuti la mamma, Anna Rastello, fece un voto, promettendo che, se sua figlia fosse stata ritrovata viva, lei sarebbe andata a piedi sino a Lourdes. Anna, atleta mezzofondista in gioventù, onorò quella promessa con l’iniziativa “Il Cammino di Marcella”, iniziato il 26 febbraio 2011 da Sarzana (La Spezia) e terminato l’8 maggio dello stesso anno al Colle pirenaico del Somport, al confine tra la Francia e la Spagna, dopo 72 giorni e 1600 chilometri percorsi a piedi. Quei 1600 chilometri furono solamente il preludio del cammino metaforico, che prosegue, alla ricerca di un nuovo sguardo sulla disabilità. Nel 2011, al termine dell’iniziativa, realizzata con il patrocinio del ministero per le Pari Opportunità e di numerosi enti pubblici (tra i quali l’allora Provincia di Torino), si volle dare visibilità alle realtà incontrate, pubblicando un libro e realizzando un film documentario, con l’apporto professionale del fotografo Riccardo Carnovalini, che aveva filmato l’intero viaggio. Nel 2013, dal 3 al 26 luglio, Anna e Riccardo tornarono a camminare fisicamente in un itinerario tutto dedicato al Piemonte e diviso in 21 tappe. Ad Anna e Riccardo si unirono, anche soltanto per una tappa, tutti coloro che condividevano l’idea di rappresentare simbolicamente il cammino che la società intera deve percorrere per accettare la disabilità di ciascuno senza porre ulteriori barriere (mentali, psicologiche, fisiche e architettoniche) che creano una più grave condizione di disabilità. (cl)

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