7 novembre 2011 ore: 12:54
Società

Campania, alunni ciechi rischiano di restare senza testi in Braille e audiolibri

L’allarme lanciato dalla sede regionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti che dichiara lo stato di agitazione permanente. Coinvolti circa 200 studenti a Napoli, e altrettanti nelle altre quattro province
Braille - Ciechi, non vedenti
ROMA – I bambini ciechi delle scuole campane rischiano di restare senza supporti didattici. È l’allarme lanciato dalla sede regionale dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti che dichiara lo stato di agitazione permanente. Secondo l’Uic saranno circa 200 gli alunni a rischio a Napoli, e altrettanti nelle altre quattro province. La denuncia è stata ripresa da Napolicittàsociale.it. “La regione – spiega l’Uic Campania - ha dimezzato il contributo alla Biblioteca italiana non vedenti Regina Margherita di Monza per la fornitura di testi scolastici in Braille e audiolibri. Si passa dai 400 mila euro del 2010 ai 200 mila dell’anno in corso”. E il tetto di spesa annuo per alunno - di 1.800 euro per alunno alle  elementari e 3.600 per le scuole superiori - non consente di coprire tutte le spese a cui occorre far fronte. “Cifre irrisorie - denuncia Pietro Piscitelli, presidente dell’Unione ciechi della Campania -. Se una famiglia dovesse provvedere da sola all’acquisto dei testi per i figli non vedenti o ipovedenti dovrebbe pagare migliaia di euro. Il 100 percento in più del costo dei normali libri scolastici”.

La protesta dell’Uic Campania, però, riguarda anche il mancato finanziamento alle sue attività da parte della Regione e per la mancata liquidazione dei 22 mila euro stanziati nel 2010. A rischio chiusura tre sedi provinciali: Salerno, Avellino e Benevento. “Non ci sono più soldi per pagare gli affitti e le utenze – spiega Piscitelli - , con i dipendenti da mesi senza stipendio. La Campania fino a dieci anni fa era all’avanguardia per le politiche di supporto ai non vedenti, oggi siamo fanalino di coda persino tra le regioni meridionali. Basti pensare che la Puglia, con un numero minore di non vedenti, stanzia più di un milione e mezzo di euro all’anno”. Per tale ragione, l’Uic chiede l’approvazione di una legge regionale che fissi uno stanziamento annuo di 850 mila euro, comprensivi della spesa per i supporti scolastici, ma il testo proposto è fermo in Commissione Bilancio dopo essere stato approvato all’unanimità dalla Commissione regionale alle Politiche Sociali il 21 marzo scorso. Da allora, spiega la Uic, della legge non se n’è avuta più notizia. “Vogliamo solo che ci sia riconosciuto il sacrosanto diritto a studiare - dice Piscitelli -, lavorare e vivere una vita dignitosa”.
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