Cannabis, la diversificazione dei prodotti mette a dura prova l’Europa
LISBONA - I prodotti a base di cannabis sono diventati sempre più diversi in Europa ed è essenziale uno stretto monitoraggio della loro potenza e dei potenziali effetti sulla salute. A dirlo è il nuovo rapporto pubblicato oggi dall'agenzia europea delle droghe (Oedt) in vista della Giornata internazionale contro l'abuso di droghe e il traffico illecito (domani, 26 giugno).
La relazione identifica una serie di fattori alla base dell'attuale diversità dei prodotti di cannabis, compresi gli sviluppi delle politiche, i progressi nelle tecniche di produzione e di estrazione e le mutevoli preferenze dei consumatori. La creazione di mercati legali di cannabis ricreativi al di fuori dell'Ue è anche indicata come motore dell'innovazione nello sviluppo di nuovi prodotti, alcuni dei quali sono ora presenti sul mercato europeo.
A spiegarlo è il direttore dell'Oedt, Alexis Goosdeel: "La natura dinamica dell'attuale mercato della cannabis e la diversificazione dei prodotti a base di cannabis mettono a dura prova le sfide. I nuovi e più potenti prodotti di cannabis possono avere gravi conseguenze per la salute pubblica per gli utenti. Pertanto, monitorare e comprendere le nuove tendenze dei prodotti a base di cannabis disponibili oggi ai consumatori europei è importante per informare la politica e il dibattito normativo”.
La cannabis rimane la droga illecita più diffusa in Europa: si stima che circa 17,5 milioni di giovani europei (15-34 anni) abbiano usato cannabis nell'ultimo anno e l'1% degli adulti (15-64 anni) nell'Ue ne siano consumatori giornalieri, o quasi giornalieri.
Nel 2017, circa 155 mila persone hanno iniziato il trattamento farmacologico in Europa per problemi legati a questo farmaco, di cui circa 83 mila stavano entrando in terapia per la prima volta. La cannabis è ora la sostanza più frequentemente nominata dai nuovi entranti nei servizi specialistici di trattamento delle tossicodipendenze come loro principale ragione di contatto. Tra i prodotti chimici, il rapporto evidenzia infine come la cannabis ne contenga molti diversi: il più noto è il tetraidrocannabinolo (Thc), in gran parte responsabile degli effetti inebrianti della cannabis e del cannabidiolo (Cbd).