23 febbraio 2017 ore: 16:00
Economia

Caporalato, bracciante "morta di fatica": sei arresti in Puglia

Caporalato, sfruttamento e intermediazione illecita. Sono questi i reati contestati a sei persone ora in custodia cautelare in carcere. Ivana Galli, segretaria generale della Flai Cgil: “Legge 199 giusta e necessaria per riportare legalità nel lavoro agricolo”
Braccianti agricoli immigrati, caporalato, raccolta pomodori

ROMA - “La legge 199 (per il contrasto al caporalato, ndr) è una legge giusta e necessaria per riportare legalità nel lavoro agricolo, per consentire agli imprenditori onesti di non dover competere con chi risparmia sulla pelle dei lavoratori”. E’ questo il commento di Ivana Galli, segretaria generale della Flai Cgil, alla notizia delle ordinanze di custodia cautelare in carcere per sei persone coinvolte a vario titolo in reati come caporalato, sfruttamento, intermediazione illecita. Le persone arrestate sono coinvolte nelle indagini per la morte della bracciante Paola Clemente, in Puglia.

“Abbiamo appreso con soddisfazione che ad Andria questa notte sono state emesse le ordinanze. Paola non c'è più, manca ai suoi cari e agli amici, ma per lei, tutti insieme, non ci siamo risparmiati nel chiedere verità e giustizia su una morte assurda e che non poteva essere stata causata da un ordinario malore – ha dichiarato Galli -. Come Flai, nel luglio 2015 avevamo denunciato che Paola era morta di fatica nei campi, lasciata senza soccorsi adeguati, e per la sua morte ci doveva essere una catena ben precisa di responsabili. Le indagini e i fatti di questa notte stanno facendo emergere la verità, una verità scomoda che ci dice come nei campi troppo spesso si lavori in condizioni di sfruttamento, mal pagati, insicuri”. Alle autorità, Galli chiede di “applicare la legge 199 senza indugi, serve al Paese, serve a chi vuole un lavoro legale e dignitoso”.

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