11 maggio 2016 ore: 14:50
Immigrazione

Caporalato in Chianti, Rossi: accoglienza e legalità devono essere legate

Il presidente della Regione ha ringraziato gli operatori e i dirigenti della Fondazione Opera Santa Rita di Prato che con la loro denuncia hanno permesso alla locale Procura prima di avviare l'inchiesta
Vendemmia, grappoli di uva nera

FIRENZE - "Siete un esempio positivo per tutta la Toscana. Vi voglio ringraziare per come avete reagito con immediatezza, permettendo alla Procura di agire, con un'azione che è andata oltre Prato. Il vostro è stato un comportamento esemplare". E' con queste parole che il presidente della Regione, Enrico Rossi, ha ringraziato gli operatori e i dirigenti della Fondazione Opera Santa Rita di Prato che con la loro denuncia hanno permesso alla locale Procura prima di avviare un'inchiesta, poi di emettere avvisi di garanzia ed interrompere una catena di caporalato che interessava circa 300 migranti, alcuni dei quali ospitati nella struttura di accoglienza gestita dalla S. Rita.

- "Trovo positivo che Prato abbia reagito – ha aggiunto il presidente Rossi – e così deve essere fatto in tutta la Toscana. Noi insieme al Trentino non siamo una regione invasa dal caporalato in agricoltura, che resta un fenomeno contenuto, ma che va stroncato sul nascere per evitare che il lavoro nero prenda campo e che si sfruttino le persone facendole lavorare praticamente senza stipendio ed in condizioni disumane. Se questa piaga si estendesse metterebbe in difficoltà anche gli imprenditori onesti".

Rossi ha poi richiamato il Progetto Prato lavoro sicuro ed i controlli che continuano ad essere effettuati "perchè anche accoglienza e legalità devono stare legate insieme". Si è poi detto convinto che "occorre corresponsabilizzare anche gli imprenditori del settore perchè sorveglino le loro attività e sappiano che cosa accade nei terreni di loro proprietà", annunciando che prima dell'estate "la Regione offrirà un servizio di segnalazione dei lavoratori regolari, per tutti quegli imprenditori che vogliono stare nelle regole".

Quanto all'accoglienza dei migranti, il presidente ha ricordato di aver scritto al ministro Alfano senza ricevere alcuna risposta, ma di aspettarsi una convocazione a Roma per discuterne e ha sottolineato come il modello toscano abbia funzionato anche in questa occasione, permettendo di denunciare le illegalità. "Giudico positiva – ha concluso – la riforma proposta dai ministri Martina e Orlando che inasprisce le pene per i caporali e prevede misure come il sequestro dei mezzi, ma credo occorra una legge che penalizzi le aziende che fanno ricorso al lavoro nero. Penso ad esempio che se azzerassimo per qualche anno i contributi che derivano dai fondi europei per chi compie azioni illegali, otterremmo buoni risultati nel debellare il fenomeno".

Il presidente Rossi ha voluto infine ringraziare la Procura di Prato "che su questi temi si è sempre mostrata sensibile" e le forze dell'ordine.

 

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