Caporalato, proposta di legge in Parlamento di Sinistra Italiana
FIRENZE - Una proposta di legge contro il caporalato. E’ quella presentata da Sel alla Camera e al Senato per combattere il fenomeno dello sfruttamento dei lavoratori in agricoltura.
In sintesi, la proposta di legge prevede: introduzione di uno specifico bollino “capofree” per le produzioni agricole libere dal caporalato; potenziamento dell’attività ispettiva; incentivi agli imprenditori che regolarizzino i rapporti di lavoro; forme di salvaguardia per i lavoratori migranti privi di permesso di soggiorno che fanno emergere, con la propria denuncia, forme di sfruttamento della manodopera. E ancora: individuazione degli “indici di congruità”, parametri che definiscono il rapporto tra la quantità del prodotto, indice dei relativi prezzi e la quantità necessaria delle ore lavorate, quale condizione per godere delle agevolazioni comunitarie, nazionali e regionali”.
La proposta di legge è stata illustrata oggi a Grosseto dalla deputata Marisa Nicchi e dal senatore Dario Stefano, primo firmatario al Senato. L'obiettivo della legge è quello di contrastare il caporalato, un fenomeno drammaticamente diffuso in Puglia, Calabria e Sicilia ma che ormai ha preso piede anche in molte altre regioni italiane, senza risparmiare neppure la Toscana coi suoi vigneti del Chianti e della Maremma.
“Grosseto non sia la stazione dei caporali – ha detto l’onorevole Marisa Nicchi di Sel – Sinistra Italiana, firmataria della legge alla Camera – Dopo le ripetute denunce giornalistiche, poco è cambiato. I pochi controlli non hanno debellato questo fenomeno criminale, lo hanno semmai modificato. Il reclutamento dei braccianti in piena notte avviene ancora – ha proseguito Nicchi – ma in forme diverse, non più in un unico luogo, ma in vari punti della città".